Avrebbe dovuto curare gli interessi di un suo stretto familiare inabile e con deficit cognitivi, invece da almeno un paio d’anni intascava la sua pensione e i suoi risparmi e la utilizzava per i suoi interessi: nei guai 70enne fabrianese a cui sono stati sequestrati immobili e liquidi per oltre 120mila euro. La brillante operazione è della guardia di finanza del comando provinciale di Ancona sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Macerata. Al termine di articolate indagini il 70enne, amministratore di sostegno del suo familiare, è stato denunciato e ora dovrà rispondere di peculato oltre a restituire il maltolto.
Il pensionato fabrianese, alcuni anni fa era stato individuato come persona di fiducia e incaricato di gestire il patrimonio del familiare, anche lui fabrianese affetto da gravi deficit cognitivi e inabile a gestire autonomamente i propri interessi. Adesso il pensionato fabrianese è accusato di aver sottratto oltre 120mila euro dal conto corrente dell’assistito. Le indagini, portate avanti dai finanzieri della Tenenza di Fabriano, hanno ricostruito i fatti: l’amministratore ha prelevato ingenti somme destinate a garantire il benessere e le cure del familiare, trasferendole sul proprio conto con dei bonifici o prelievi in contanti. I soldi, che avrebbero dovuto coprire le spese di mantenimento e i trattamenti medici necessari, sono stati invece utilizzati a scopo personale e accantonati. L’accertamento delle condotte illecite dell’amministratore infedele è stata resa possibile grazie a un’accurata ricostruzione investigativa delle operazioni finanziarie avvenuta attraverso l’esecuzione di meticolosi accertamenti bancari e la raccolta di testimonianze da persone informate sui fatti.
La figura dell’amministratore di sostegno, equiparata a quella di un pubblico ufficiale, comporta l’assunzione dell’obbligo di garantire le tutele di persone non in grado di provvedere ai propri interessi. Per questo motivo, il settantenne fabrianese è stato denunciato per peculato, reato che prevede sanzioni per l’appropriazione indebita di beni altrui da parte di chi riveste ruoli pubblici. Il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Macerata ha disposto il sequestro preventivo di beni per un valore pari a 120mila euro, tra cui due immobili e somme di denaro presenti sui conti dell’indagato, per garantire la restituzione delle somme sottratte al soggetto inabile. Questa operazione dimostra l’impegno della Guardia di Finanza nel contrasto alla criminalità economica e nel proteggere le persone più vulnerabili, come coloro che necessitano di un sostegno legale per la gestione dei propri beni.
Sara Ferreri