MARINA VERDENELLI
Cronaca

Spari all’auto sospetta. Fuggitivo e carabiniere rischiano il processo

Sparatoria a Posatora dopo un’automobile che non si era fermata all’alt dei carabinieri, in due rischiano di finire a...

Sparatoria a Posatora dopo un’automobile che non si era fermata all’alt dei carabinieri, in due rischiano di finire a processo. Da una parte c’è il conducente della Polo Volkswagen, 57 anni, osimano, che ha creato pericolo fuggendo per mezza città, da via del Castellano, fino a via Monte Priore, poco dopo il parcheggio dell’area camper. Dall’altra c’è il carabiniere che, nel tentativo di fermare la vettura sospetta, che viaggiava senza assicurazione e anche con una targa clonata, ha sparato tre colpi di pistola. Un proiettile aveva colpito il retro della Polo e aveva raggiunto l’osimano alla guida. Per la ferita riportata aveva perso un rene. L’inseguimento da film era avvenuto la notte del 6 marzo 2023. Ieri mattina era fissata l’udienza predibattimentale per il 57enne, per due reati: lesioni personali stradali gravi (per la guida pericolosa e l’eccesso di velocità) e resistenza a pubblico ufficiale. Nella fuga, durata una decina di chilometri, e per mezza città, con uno speronamento anche della pattuglia di servizio dei carabinieri del Norm, l’osimano era finito contro i militari causando lesioni personali perduranti e con più di 70 giorni di prognosi.

L’udienza di ieri è stata rinviata al 24 aprile, davanti al giudice Roberto Evangelisti. La difesa dell’indagato, rappresentata dall’avvocato Ennio Tomassoni, sta valutando se chiedere la messa alla prova per il suo assistito. Se venisse accolta eviterebbe il processo. Nelle accuse non compare più quella del falso, per la targa della vettura clonata che era stata trovata sopra a quella originale, attaccata con del nastro adesivo e uguale a quella di una donna, proprietaria di una Fiat 500, di Ravenna. Per il carabiniere, che nell’ambito del servizio ha sparato, è stata fissata l’udienza preliminare per il 20 marzo. E’ difeso dall’avvocato Elisa Gatto. E’ accusato di lesioni personali gravi per eccesso di difesa e frode in processo penale e depistaggio. Avrebbe dichiarato lo sparo di meno colpi rispetto a quelli poi emersi dalle indagini. Accuse tutte da provare. Per il collega che era con lui la Procura ha chiesto l’archiviazione ma la difesa dell’osimano si è opposta e si attende che venga fissata l’udienza davanti al gip.

La notte dell’inseguimento la pattuglia del Norm si trovava in servizio perché nella zona di via del Castellano c’erano stati dei furti in abitazione. I carabinieri volevano fermare la Polo per controlli ma l’auto non si è fermata all’alt. L’osimano era con la sua compagna. La vettura era stata bloccata poco prima di via del Fornetto, aveva bucato una ruota, ma poi aveva ripreso la fuga, quasi investendo in retromarcia il militare che aveva poi esploso i colpi di pistola per fermarlo. Un proiettile era entrato nello sportello del portabagagli e aveva oltrepassato il sedile del guidatore, nella parte bassa della schiena. All’interno della Polo, di proprietà dell’osimano, era stata trovata anche una bottiglietta di metadone. Aveva anche la patente scaduta da tre anni.