Strage di Corinaldo: pena aumentata in appello per la banda dello spray

Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 cinque ragazzini e una madre morirono nella calca innescata dai 6 giovani del Modenese con spray al peperoncino

Il processo per la strage di Corinaldo

Il processo per la strage di Corinaldo

Ancona, 17 marzo 2022 - Responsabilità anche per associazione a delinquere per la banda dello spray (imputati 6 giovani del Modenese) in relazione alla strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo costata la vita a sei persone. La Corte d'assise d'appello ha riconosciuto l'accusa associativa oltre ai reati di omicidio preterintenzionale, lesioni, furto e rapina.

Rispetto al primo grado, aumenti di pena variabili da 1 mese a 4 mesi: inflitte condanne tra i 10 anni e 9 mesi e i 12 anni e 6 mesi.

Nella notte tra il 7 e l'8 dicembre 2018 sei persone, tra cui cinque minorenni e una madre 39enne, morirono nella calca innescata da spray al peperoncino spruzzati per commettere furti e rapine ai danni di giovanissimi nel locale che attendevano l'esibizione in dj set del trapper Sfera Ebbasta.  I giudici sono entrati in camera di consiglio verso le 13. 

In primo grado

In primo grado i sei ragazzi del Modenese, al tempo dei fatti poco più che ventenni, sono stati riconosciuti responsabili, in concorso, di omicidio preterintenzionale, lesioni personali, furto e rapina. La pena più alta era stata inflitta a Ugo Di Puorto e Raffaele Mormone (12 anni e 4 mesi); poi Andrea Cavallari (11 anni e 6 mesi), Moez Akari (11 anni e 2 mesi), Souhaib Haddada (10 anni e 11 mesi) e Badr Amouiyah (10 anni e 5 mesi. All'udienza di oggi gli imputati erano collegati in videoconferenza dalle varie carceri in cui sono detenuti dal loro arresto avvenuto nell'agosto del 2019. La pubblica accusa, rappresentata dal sostituto Procuratore generale, Ernesto Napolillo, ha chiesto il riconoscimento anche dell'accusa di associazione per delinquere, non concesso in primo grado, e un aggravamento di pena di sei mesi per ogni imputato.

Cinque ore di camera di consiglio

Dopo oltre cinque ore di camera di consiglio i giudici hanno parzialmente riformato la sentenza di primo grado emessa con rito abbreviato. Oltre al riconoscimento dell'accusa di associazione a delinquere, la Corte d'assise ha riqualificato uno dei capi d'imputazione in furto con strappo per gli imputati Ugo Di Puorto e Raffaele Mormone, e li ha assolti per altri due capi d'imputazione relativi ad altrettanti episodi di furti e rapine perché il fatto non sussiste e per non aver commesso il fatto. Considerata l'accusa associativa le pene per i due sono cresciute da 12 anni e 4 mesi a 12 anni 6 mesi e 20 giorni (Di Puorto), da 12 anni e 4 mesi a 12 anni 4 mesi e 20 giorni (Mormone). Per Andrea Cavallari la condanna passa da 11 anni e 6 mesi a 11 anni e 10 mesi; per Moez Akari da 11 anni e 2 mesi a 11 anni e 6 mesi; per Haddada Souhaib da da 10 anni e 11 mesi a 11 anni e 3 mesi; infine per Badr Amouiyah la pena sale da 10 anni e 5 mesi a 10 anni e 9 mesi.

"Siamo soddisfatti"

La corte d'assise d'appello depositerà la motivazione del verdetto entro 90 giorni. L'avvocato Pierfrancesco Rossi (difensore di Mormone e Di Puorto) ha annunciato che ricorrerà in Cassazione ovviamente dopo aver esaminato la motivazione della sentenza. "Siamo soddisfatti", ha commentato l'avvocato Irene Ciani legale della famiglia di Benedetta Vitali. Stamattina in udienza c'era Francesco Vitali fratello di Benedetta.

Chi erano le 6 vittime

Nella calca in discoteca, morirono a Corinaldo Asia Nasoni, 14 anni, di Mondolfo ( Pesaro Urbino), Daniele Pongetti, 16 anni, di Senigallia ( Ancona), Benedetta Vitali, 15 anni, di Fano ( Pesaro Urbino), Mattia Orlandi, 15 anni, di Frontone (Pesaro Urbino), Emma Fabini, 14 anni, di Senigallia, ed Eleonora Girolimini, 39 anni, di Senigallia, madre di quattro figli che aveva accompagnato una figlia per vedere l'esibizione del trapper Sfera Ebbasta in dj set.