"Ha destato scalpore negli ultimi giorni il taglio degli alberi in via Goito e via Cavorchie. La stampa se ne è occupata, riportando la preoccupazione dei residenti per la temuta scomparsa di un piccolo polmone verde in centro storico. Niente paura: saranno prontamente sostituiti. La coscienza ecologica ha finalmente fatto breccia nel cittadino medio, verrebbe da dire. Eppure. È pacifico che gli alberi siano una ricchezza, soprattutto nei nostri centri, tutti asfalto e smog: le piante sono benefiche generatrici di ossigeno e di ombra. Ma i centri, per fortuna, a volte non sono solo asfalto e smog. Sono anche monumenti, paesaggi e scorci unici. Noi anconetani, ad esempio, siamo affezionati al Duomo, che incorona magistralmente la città e ne è il punto focale quando ammiriamo il centro storico dal porto o comunque da nord. Cosa ne penseremmo se, con il lodevole intento di aumentare ombra e ossigeno, vi fosse piantato tutto intorno un filare di alberi ad alto fusto, uguali a quelli che questi giorni hanno (pre)occupato le cronache cittadine? Saremmo disposti a sacrificare quell’immagine distintiva di Ancona a fronte di un indubbio beneficio per la salute? Personalmente, immagino che la maggior parte delle persone suggerirebbe di piantare gli alberi magari poco lontano, risparmiando la visibilità del Duomo. Ecco. Ad Ancona, nei decenni scorsi, abbiamo barattato numerosi monumenti con ombra e ossigeno offerti da alberi che magari potevano essere messi a dimora poco lontano o semplicemente con un po’ più di criterio. E, rinunciando a vederli, a lungo andare abbiamo perso completamente la memoria di questi monumenti. L’elenco sarebbe lungo. Cito i casi più eclatanti: Cittadella, Lunetta Santo Stefano, mura ottocentesche. E Baluardo San Pietro. Proprio quello attorno al quale si trovavano gli alberi di cui si parla in questi giorni. Quanti sanno o si ricordano o si erano accorti che dietro quel filare di alberi c’è un pregevole monumento del Seicento, un poderoso bastione un tempo a guardia della città? Ecco. Forse sarebbe il caso di chiedersi: è proprio un bene che quegli alberi vengano sostituiti? Non se ne potrebbero piantare altrettanti poco distante, magari dall’altra parte della strada? I cittadini, in tal modo, beneficerebbero di ossigeno, ombra e inizierebbero al contempo a ricordare e ad ammirare le notevoli opere d’arte che Ancona ha la fortuna di avere ancora".
Fabio Barigelletti
Appassionato di storia locale