Tari, +7%: una tagliola che fa insorgere tutti

La minoranza in Consiglio parla di "sopruso e spavalderia della maggioranza". Che però replica: "E’ solo demagogia di basso livello"

Tari, +7%: una tagliola che fa insorgere tutti

Tari, +7%: una tagliola che fa insorgere tutti

Anche il consiglio comunale di Fabriano ha varato l’aumento Tari dovuto per lo più all’aumento dei costi per via dell’inflazione: più 7% per le utenze domestiche e 7,5 per le imprese: divampano le polemiche. Parla di "atto di sopruso e spavalderia da parte della maggioranza che da quando si è insediata ha perpetrato solo aumenti" Leonardo Zannelli, consigliere comunale di "Fabriano C’è". "Oggi l’aumento della Tari è del 7,5%. Hanno aumentato tutto ciò che si poteva aumentare ed al massimo consentito per legge, vedi voce Imu. Faccio qualche esempio banale, ma calzante. Un negozio di frutta e verdura o un fioraio pagheranno la bellezza di 11,16 al metro per l’immondizia, un bar 8,61. Poi ci chiediamo perché a Fabriano non aprono gli esercizi commerciali ma chiudono. E ci chiediamo perché i bandi del Comune relativi allo chalet, al mercato coperto e ai negozi in piazza, di proprietà del Comune medesimo, vadano deserti. Mi sono battuto con forza contro tutto ciò in consiglio comunale, nonostante la maggioranza compatta abbia votato a favore degli aumenti indiscriminati e ingiustificati. La maggioranza si trincera dietro al fatto che sono aumenti imposti dalla Arera e che nulla possono fare per modificare lo stato delle cose. Ma un buon Comune deve agire, soprattutto in un momento di enorme difficoltà per la Città come quello che si sta vivendo". "Aumentare le tasse in un momento di crisi economica è semplicemente inaccettabile" gli fa eco Danilo Silvi consigliere di Fratelli d’Italia il quale aggiunge: "Chiedo all’amministrazione di riflettere sulle reali esigenze dei cittadini e di ripensare questa decisione ingiusta. I nostri concittadini meritano rispetto e sostegno, non ulteriori oneri finanziari". "Fare demagogia di basso livello è più forte di loro" ribattono i capigruppo di maggioranza Andrea Anibaldi (Rinasci Fabriano), Paolo Paladini (Pd) e Riccardo Ragni (Progetto Fabriano). "Gli aumenti, a differenza di quanto i consiglieri della minoranza vogliono far credere ai cittadini – aggiungono - non sono stati pensati e decisi dall’amministrazione comunale, ma dalle Autorità suddette, alla cui decisione il nostro Comune si è inevitabilmente adeguato, così come si sono adeguati i restanti Comuni della nostra Provincia, da Jesi ad Ancona, e delle altre Province. Il provvedimento è stato votato perchè Fabriano non può certamente uscire dal ciclo dello smaltimento dei rifiuti a livello territoriale. Chi ha votato contro, invece, ha fatto pura demagogia e sta continuando ad ingannare i cittadini. Se ci sono delle scelte collegiali che vengono adottate dalle autorità nazionali e provinciali preposte - concludono -, noi siamo persone responsabili che se ne fanno carico".