PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Tasse, lotta ai furbetti. Recuperati sei milioni: "Caramelle, non schiaffi ai nostri contribuenti"

Il presidente di Ancona Entrate, Lorenzo Robotti: "Aumentate a 60 milioni le riscossioni. Abbiamo teso la mano a chi non aveva pagato non chiudendogli la porta in faccia o minacciandolo: non serve".

Tasse, lotta ai furbetti. Recuperati sei milioni: "Caramelle, non schiaffi ai nostri contribuenti"
Tasse, lotta ai furbetti. Recuperati sei milioni: "Caramelle, non schiaffi ai nostri contribuenti"

"Caramelle e non schiaffi ai cittadini a cui dobbiamo recuperare delle somme da tassazione non pagate". Così il presidente di Ancona Entrate, Lorenzo Robotti, durante la presentazione dell’attività dell’ente che si occupa di tributi e i risultati di gestione. Subito alcune cifre balzano all’occhio, a partire dai 60 milioni di euro riscossi nel 2022 da Ancona Entrate, di cui un decimo, poco più di 6 milioni di euro, frutto della complessa e certosina attività di recupero delle somme dai morosi, in particolare per quanto concerne l’Imu, la tassa sugli immobili, e quella sui rifiuti (Tari).

In due anni Ancona Entrate ha visto aumentare le riscossioni da 50 a 60 milioni, superando anche la quota di 54 milioni di euro del 2021 che rimandava alla statistica pre-Covid fino al 2019: "A fare la differenza _ hanno spiegato in conferenza stampa Robotti e il direttore di Ancona Entrate, Leonardo Giacchetta _ è stata proprio l’attività di recupero nei confronti di chi non aveva pagato regolarmente i propri tributi la cui competenza ricade sotto di noi. Lo abbiamo fatto tendendo la mano al cittadinocontribuente non chiudendogli la porta in faccia o minacciandolo. Dietro ogni cartella esattoriale c’è una persona, una famiglia e una storia". Tra le statistiche snocciolate dai vertici della società totalmente pubblica, appunto anche il 98% di gradimento espresso dalla clientela che si è rivolta agli sportelli fisici o ai canali online di Ancona Entrate. E qui ritorna il concetto caramelle al posto degli schiaffi: "Le tasse vanno pagate _ sono state le parole di Robotti e Giacchetta _, ma c’è modo e modo di farlo. Noi abbiamo cercato, riuscendoci in buona parte, di ridurre i cosiddetti costi di adempimento, ossia le modalità di contatto con gli uffici, dal dover andare sul posto alla complessità delle pratiche fino alle attese e al ricorso alle rateizzazioni, facilitando le forme di pagamento. Abbiamo puntato su trasparenza e professionalità. Di nuovo, la gente non è contenta di pagare e noi la aiutiamo a evitare costi aggiuntivi, quali more e interessi, sollecitando con gentilezza quanto dovuto, ricordando le scadenze e modalità. Fino a qualche anno fa venivano nei nostri uffici 2025.000 persone: cercando di ridurre l’afflusso, dal periodo della pandemia abbiamo attivato un servizio telefonico che ha dimezzato le presenze e che fornisce risposte rapide ed efficienti".

C’è poi il delicato tema dell’evasione. Sui tributi urbani un anconetano su tre non paga, ossia il 34% del totale, ma è su questo fronte che Ancona Entrate ha fatto un grande lavoro, riuscendo a recuperare somme non riscosse da più di un terzo dei morosi, appunto per una somma che supera i 6 milioni di euro: "Sul piano dell’efficienza siamo messi bene _ è stato il commento del professor Robotti _ se pensate che nell’arco di un triennio abbiamo ottenuto una riscossione coatta pari al 37% dell’importo ingiunto". Infine il personale: "Costiamo pochissimo al comune, circa il 3-4% delle somme riscosse". L’organico di Ancona Entrate può contare su 35 dipendenti.