Traffico di droga, sei persone in carcere. Sequestrato un ristorante

I destinatari dell’ordinanza sono anche accusati di estorsione. Diverse le perquisizioni

Traffico di droga

Traffico di droga

Ancona, 19 settembre 2018 - Sei ordinanze di custodia cautelare in carcere sono state eseguite alle prime ore di questa mattina dal personale della polizia di stato su mandato della procura della repubblica di Ancona.

Si tratta di sei persone di etnia rom, accusate dei reati di estorsione ed associazione per delinquere finalizzata al traffico di tipo cocaina. Sono in corso anche 17 perquisizioni in provincia di Ancona nei confronti dei destinatari dei provvedimenti e di altri indagati, coinvolti a vario titolo nella vicenda.

Il personale della polizia ha anche messo sotto sequestro, su ordine dell’autorità giudiziaria, un ristorante e un’auto, quest’ultima oggetto di estorsione. L’indagine ha permesso di disarticolare un’importante associazione delinquenziale attiva ad Ancona.

L’indagine ha inizio nell’ottobre 2017 quando la Squadra Mobile di Ancona riceve una denuncia di stalking commesso da un cinquantenne nei confronti della sua compagna che voleva terminare la relazione sentimentale che li univa da diverso tempo.

Nel corso dell’immediata attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona e finalizzata anche a tutelare la donna, gravemente minacciata di morte, emergeva subito e chiaramente che lo stalker era frequentemente dedito all'uso di sostanze stupefacenti di tipo cocaina e che, per procurarsela, si rivolgeva a spacciatori locali appartenenti alle famiglie Rom stanziali di origini abruzzesi.

Non solo, i numerosi acquisti di cocaina avevano indotto l’uomo, ormai dipendente dalla droga, a cadere in una spirale di debiti contratti con i suoi fornitori, fino al punto di cadere nella rete di un’estorsione che vedeva come epilogo il pagamento del pegno che mediane la consegna di monili d’oro, orologi o, addirittura, mediante la cessione della propria autovettura con tanto di cambio di proprietà al fine di estinguere il debito inesorabilmente lievitato.

La catena di spaccio e di approvvigionamento dello stupefacente veniva quindi ricostruita capillarmente dagli investigatori della Polizia di Stato ponendo al vertice della piramide delinquenziale 4 donne di origine Rom e 2 uomini di nazionalità albanese (tutti arrestati questa mattina) nonché altri 11 soggetti coinvolti a vario titolo nello spaccio di droga e deferiti alla competente autorità giudiziaria, tutti destinatari di decreti di perquisizioni effettuate nella mattinata odierna.

Una delle donne arrestate, considerata dagli investigatori “il numero uno” dell’organizzazione, risulta titolare di un ristorante utilizzato come base operativa dello spaccio di cocaina che veniva approvvigionata per il tramite dei due albanesi anch’essi finiti in carcere questa mattina.

Una serie di parentele anche di coniugio risultavano essere l’amalgama che aveva consolidato il gruppo delinquenziale riuscendo a portare avanti le loro losche attività con la massima fiducia l’uno nell’altra.

Giorno dopo giorno, tassello dopo tassello, gli investigatori dorici, avvalendosi anche di numerose attività tecniche autorizzate dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ancona Antonella Marrone, riuscivano a costruire un dettagliato impianto probatorio che, al culmine dell’attività investigativa permetteva di emettere, nelle ultime ore sei ordinanze di custodia cautelate in carcere (le 4 donne e i 2 uomini) a carico di coloro che, secondo la ricostruzione dei profili di responsabilità penale, sono risultati essere il vertice del sodalizio criminale.

Numerosi sono stati anche i pedinamenti e gli appostamenti effettuati dai poliziotti della Mobile nel corso di questo anno di intensa attività investigativa, spesso conclusi con arresti  e sequestri di droga, fatti apparire volutamente occasionali per non smascherare le indagini.