
L’operazione è avvenuta al polo trapianti di Torrette
Ancona, 19 febbraio 2016 - Moglie dona, in vita, un suo rene al marito: primo trapianto di rene da paziente vivente con la tecnica laparoscopica. Quando amore e scienza fanno la differenza, quando sentimento e professionalità riescono a regalare risultati incredibili, impossibili da immaginare fino a pochi anni fa. Ancona, ospedale di Torrette e polo dei trapianti in prima pagina per un intervento molto importante, l’ennesima svolta per il centro chrurgico specialistico del professor Marco Vivarelli e dell’unità operativa di nefrologia guidata dal professor Giovanni Maria Frascà.
Il centro regionale sempre più punto di riferimento della trapiantologia non solo marchigiana, ma nazionale e l’intervento portato a termine nei giorni scorsi rappresenta un risultato eccezionale e un punto di partenza. E’ stato, infatti, portato a termine nell’ospedale anconetano un trapianto di rene da donatore vivente con prelievo dell’organo con tecnica laparoscopica, effettuato dall’equipe del professor Vivarelli su una coppia abruzzese seguita da tempo dalla nefrologia di Ancona.
E’ stata la moglie a mettere a disposizione del marito il prezioso organo. Per la prima volta ad Ancona il prelievo di organo dalla signora in vita è avvenuto in laparoscopia, quindi con una chirurgia meno invasiva rispetto a quella tradizionale. Solitamente gli interventi in laparo si limitano ad un paio di fori nel tessuto corporeo, in questo caso, per consentire il prelievo del rene da impiantare, è stato necessario un taglio leggermente più ampio, sicuramente inferiore al normale.
L’intervento è perfettamente riuscito, i due pazienti, la coppia abruzzese, stanno bene. Intervento avvenuto in periodo doppiamente importante per l’uomo, visto che è stato possibile farlo prima che il paziente intraprendesse il percorso della dialisi. Sono passati alcuni giorni in cui il personale medico competente ha osservato il decorso per evitare eventuali rigetti. Il donatore e il ricevente saranno ad Ancona per un controllo la prossima settimana e in quella occasione incontreranno il nuovo direttore generale, Michele Caporossi, considerato il crescente interesse del trapianto da donatore vivente, anche in ambito nazionale. L’équipe di Torrette aveva già fatto un trapianto del genere, ma allora, col professor Andrea Risaliti, la tecnica chirurgica era stata quella classica, stavolta invece è stata usata quella laparoscopica. Vista la corposa lista d’attesa sono previsti nuovi interventi.