REDAZIONE ANCONA

Tre interventi a settimana. Altre dita amputate con la forbice elettrica

Dall’inizio di febbraio le "vittime" arrivate nella chirurgia plastica di Torrette sono state dodici e i pronto soccorso delle Marche continuano a segnalare.

Tre interventi a settimana. Altre dita amputate con la forbice elettrica

Tre interventi a settimana. Tutti per amputazioni di dita della mano per colpa delle forbici elettriche. Sta diventando un caso quello che la SOD di chirurgia ricostruttiva e chirurgia della mano diretta dal professor Michele Riccio, è chiamata ad affrontare. La scoperta apre scenari inquietanti: tutte le persone arrivate a Torrette con amputazioni delle dita sono rimaste vittime di forbici elettriche per attività di potatura delle piante. Non ultimo l’uomo arrivato dall’Abruzzo a cui, come riferiscono le cronache di ieri, è stato riattaccato un pollice. I primi casi si sono verificati agli inizi di febbraio: è proprio da quel periodo che tutti i pronto soccorso delle Marche hanno iniziato a contattare la chirurgia plastica e ricostruttiva di Torrette per questo tipo di traumi: il più delle volte si tratta di lesioni nette con devascolarizzazione, denervazione con frattura delle falangi oppure con franca amputazione completa delle dita della mano non dominante. Il meccanismo è molto chiaro: mentre la mano non dominante tiene il fascio di rami la mano dominante, che brandisce questo famigerato strumento, con il solo tocco sfiorante di un pulsante della forbice elettrica fa partire una ghigliottina vera e propria che non si cura né del ramo né del malcapitato dito che si trova tra i suoi taglienti. Sin dal 2 febbraio presso la a struttura operativa di eccellenza di alta specializzazione sono pervenuti 12 traumi amputativi e subamputazioni delle dita della mano con medie di due/ tre richieste di intervento a settimana da tutti i pronto soccorsi delle Marche e della regione Abruzzo di cui Torrette è il naturale bacino di sfogo per quei traumi complessi come le amputazioni che non hanno in quel luogo possibilità di essere trattate. L’ultimo caso è stato eseguito nella notte tra l’11 e il 12 marzo, proveniente dal pronto soccorso di San Benedetto del Tronto dove il paziente C.M. di 70 anni si è recato per un trauma accidentale da forbice elettrica auto-provocato a livello del proprio pollice sinistro.

Il paziente è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico di rivascolarizzazione, reinnervazione e riparazione della frattura della falange durante la notte trascorsa. L’intervento durato 5 ore è stato eseguito dal dottor Pier Paolo Pangrazi e dalla specializzanda della clinica ortopedica Dottoressa Anna Maria Monachino coadiuvati dalla preziosa collaborazione anestesiologica del Dottor Mauro Borioni e dal fondamentale apporto professionale degli infermieri

di sala operatoria. Ieri un’altra emergenza da Macerata. Un caso dietro l’altro. Sempre per colpa della forbice elettrica.