Trovato morto nel letto: a processo due pusher

Numana, a dare l’allarme tre anni fa per il 28enne senza vita era stata la fidanzata. Ora nel mirino finiscono un uomo e una donna

Trovato morto nel letto: a processo due pusher

Trovato morto nel letto: a processo due pusher

Non sarebbe morto nel sonno ma probabilmente a seguito di una overdose per una partita di droga acquistata per 40 euro da due spacciatori. A tre anni dalla scomparsa del 28enne, trovato senza vita dalla fidanzata la mattina del 25 settembre del 2021, a Numana, emergono delle novità che hanno fatto finire a processo due persone, una anconetana di 35 anni e un tunisino di 25 anni. Per la Procura, che contesta loro lo spaccio di sostanze stupefacenti e la morte in conseguenza di altro reato, sarebbero stati i due pusher a determinare la fine del giovane perché avrebbero fornito ben due dosi di eroina letale. I due avrebbero agito in concorso. La novità è emersa ieri in tribunale, ad Ancona, dove davanti alla giudice Paola Moscaroli si è aperto il processo a carico dei due imputati difesi dall’avvocato Antonio Gagliardi (per la donna) e Roberta Ragnetti (per l’uomo). Una prima udienza dove i familiari della vittima non si sono costituiti parte civile. Erano stati i genitori del giovane però a fare una denuncia contro i due presunti spacciatori ritenendoli in qualche modo coinvolti con la morte del proprio figlio. La droga avrebbe causato un arresto cardiaco stando alle accuse anche se dalla autopsia non emergerebbe che sia stata determinante. Mentre si definivano le liste testi, per i testimoni da sentire nella prossima udienza che è stati fissata per il 3 ottobre, è stato indicato dalla pubblica accusa sia il carabiniere che fece l’accertamento andando a casa del giovane morto che il medico legale che fece l’autopsia. Su questo ultimo però la citazione come testimone è sospesa perché nella relazione, che sarà motivo di approfondimento da parte delle difese, non sarebbe indicata come causa primaria ma evidenzierebbe altre patologie. Quella mattina era stata la fidanzata il giovane. Sembrava dormisse ma il suo cuore invece aveva smesso di battere già da alcune ore. La ragazza aveva provato anche a svegliarlo prima di capire che il giovane era ormai morto. Uno choc per lei e i familiari. Sul posto erano arrivati il 118 con una ambulanza e anche i carabinieri perché era stato constatato il decesso e per il 28enne non c’era più nulla da fare. Per chiarire le cause di quella morte la Procura aveva disposto l’autopsia e sequestrato la salma. L’esame autoptico era stato fatto il 30 settembre. Era stata la fidanzata a comunicare la tragedia con un post fatto su Facebook.

Marina Verdenelli