
Rosanna ‘Rosi’ Lovreglio, 40 anni, insieme a Davide, nato il 6 settembre
Ancona, 23 gennaio 2022 - La forza dell’amore che non conosce confini ed è in grado di superare anche quelli imposti dalla scienza. La storia di Rosanna "Rosi" Lovreglio, 40 anni, è una storia di coraggio e speranza, è la storia di una donna che non si è arresa davanti a una terribile diagnosi e ha deciso contro tutto e tutti di portare avanti il sogno di diventare mamma. Una storia raccontata nei giorni scorsi dal giornalista Carmelo Abbate nella sua rubrica "Le storie degli Altri" che ha avuto un grandissimo seguito online. Ma andiamo con ordine. Rosi lavora ad Ancona come promotrice finanziaria, gira il mondo, è una donna in carriera e non sta ferma un attimo. Poi nel 2019 inizia a stare male, a sentirsi stanca e con una febbre sospetta che non vuole passare. Dopo mesi di esami che la portano a girare tantissimi ospedali arriva la diagnosi più temuta in quello di Pisa: tumore alla tiroide con metastasi. Deve essere operata subito e dopo l’intervento dovrà anche sottoporsi alla terapia dello iodio radioattivo. Rosanna è una tosta e non si perde d’animo: continua a lavorare e intanto dentro di sè si fa sempre più strada il sogno di un figlio. Ne parla con il marito e dopo pochi mesi rimane incinta, nonostante il parere negativo dei medici. "La vita vince sempre- racconta Rosi di rientro dall’istituto tumori di Milano- il mio Davide è nato sanissimo lo scorso settembre e io sono la donna più felice del mondo". Felice anche se dovrà ancora combattere, anche se il tumore è tornato proprio mentre era in attesa di suo figlio e adesso dovrà sottoporsi a un nuovo intervento per una recidiva. "Ho rischiato di morire lo so – prosegue la neo mamma – ma io non ho mai mollato. Sono ottimista, amo la vita soprattutto adesso che mi ha fatto il regalo più bello che potessi desiderare. Quando guardo gli occhi azzurri di mio figlio sparisce tutto il dolore". Le ultime settimane di gravidanza Rosi le ha passate all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona, sempre monitorata visto che aveva rifiutato di sottoporsi a un secondo ciclo di radioterapia per non danneggiare il bimbo che portava in grembo e per non farlo nascere prematuro. Ma il tumore non guarda in faccia a nessuno e nei mesi di gestazione ha continuato a crescere come non mai. "Durante le 4 settimane passate in ospedale ormai ero diventata amica di tutti. Il regalo più bello è stato quando il giorno del parto hanno fatto partire la canzone ‘Avrai’ di Claudio Baglioni, il mio artista preferito".
Eh già perchè Rosi dopo la nascita di Davide adesso ha un secondo sogno da realizzare: incontrare il suo idolo, che vedrà in concerto alle Muse il prossimo 31 gennaio e che ha contatto. "La sua canzone ’La vita è adesso’ è diventata il mio motto – racconta – è anche grazie a lui se ho continuato a combattere, mi ha trasmesso forza e positività e le sue canzoni mi accompagnano da sempre nei momenti più importanti della mia vita". Quello che colpisce di Rosi nel suo racconto è come nonostante tutto sia grata alla vita, sempre sorridente e fiduciosa nel futuro: "Quando vieni colpito da una brutta malattia non servono solo le medicine - dice con voce ferma- ma anche lo spirito con cui si affrontano, la cosiddetta ’tigna’. Io oggi sono la persona più felice del mondo con mio figlio accanto che è pura luce. Io mi sentivo mamma anche prima che nascesse, è un sentimento che ho sempre avuto dentro di me. La malattia mi ha insegnato tanto, il tumore ti scava dentro, sai che sta crescendo qualcosa di brutto e il tuo corpo non risponde più alla tua volontà. Ma come canta il mio adorato Claudio Baglioni, ‘La vita è adesso’ e voglio goderla in ogni momento".