Una soffiata della ex lo fa arrestare

Nella sua casa di Camerata Picena i carabinieri gli hanno trovato droga. Messaggi in codice per spacciarla

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di Marina Verdenelli

Parole in codice trovate nella messaggistica di Whatsapp per ordinare la droga e una soffiata arrivata da una ex fidanzata hanno inguaiato un 34enne chiaravallese arrestato venerdì dai carabinieri di Falconara. I militari della Tenenza sono andati a colpo quasi sicuro, trovando in casa dell’uomo, a Camerata Picena, 70 grammi di hashish e quasi un grammo di marijuana. Nell’abitazione hanno rinvenuto un coltello sporco di sostanza stupefacente ma nessun materiale per confezionare dosi. Questo però non ha risparmiato il 35enne dall’arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. L’uomo aveva oltre 700 euro di denaro contante, pur essendo attualmente disoccupato, e nel cellulare sono state trovate chat in linguaggio in codice, stando alle accuse. "Ce li hai due bomboloni?". E ancora "stasera ce le facciamo due birrette". Sarebbero stati gli ordini per la droga.

A portare i militari dritti al giovane sarebbe stata la soffiata di una ex fidanzata. La donna avrebbe fatto il suo nome a seguito di un danneggiamento subito alla propria vettura. Nei giorni scorsi le era stato rotto un finestrino dell’auto e aveva fatto denuncia ai carabinieri che le hanno fatto diverse domande su chi poteva essere stato. I militari gli hanno chiesto di ex frequentazioni o fidanzati che potevano avercela con lei ma alla fine avrebbe ammesso di avere avuto una relazione con un uomo che faceva uso di droga ma non lo aveva indicato come il probabile danneggiante. I carabinieri hanno controllato chi fosse ed è spuntato un precedente a carico del 35enne per droga anche se di diversi anni fa. Così sono andati a casa sua per un controllo e hanno trovato hashish e marijuana.

Ieri mattina, durante la convalida dell’arresto, che si è tenuta davanti alla giudice Francesca Grassi, il 35enne ha ammesso che la droga era sua ma non per spacciarla. L’arrestato, difeso dall’avvocato Giacomo Curzi, ha spiegato che ne aveva acquistata un quantitativo grosso per pagarla di meno, tanto che avrebbe fatto anche un prelievo con il bancomat, tenendosi poi il resto dei soldi che i carabinieri hanno trovato in casa sua. L’uomo ha anche ammesso che le chat erano con amici, e che lui avrebbe dato la droga ma non spacciandola, era solo in amicizia. Almeno tre i contatti diversi trovati dai carabinieri sul telefonino che gli è stato sequestrato. La giudice ha convalidato l’arresto, con l’obbligo di firma alla pg, rimettendo libero il 35enne. La Procura (in aula per il pm Rosario Lioniello c’era Giovanni Centini) aveva chiesto gli arresti domiciliari visto il precedente specifico. Chiesto i termini a difesa l’udienza proseguirà il 10 gennaio.