Uno spot per la mostra su Raffaello e Colocci

Si sta girando a Jesi con un tono anche ironico per avvicinare i giovani. A Palazzo Pianetti in arrivo prestiti da Roma, Napoli e Firenze

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Ciack si gira a Jesi dove si sta lavorando al video promozionale realizzato dalla casa di produzione Sydonia di Porto Sant’Elpidio, in collaborazione con la jesina SubwayLab. Il girato che ha una chiara impronta ironica e leggera vede la partecipazione della ex "iena" e conduttore televisivo Mauro Casciari che con la sua simpatia vestirà i panni di un docente universitario.

Il video unisce documenti originali alle tecnologie digitali innovative che creano reinterpretazioni multimediali della Stanza della Segnatura e in particolare dell’affresco della Scuola di Atene dove Raffaello rappresentò tra le figure centrali lo stesso umanista, nelle sembianze di un uomo barbuto con un cappello esotico e con il cosmo nella mano destra.

Fabrizio Bartolucci sarà Angelo Colocci ed Enrico Marconi impersonerà Raffaello, mentre Giulia Carnevali nei panni di Erika sarà l’assistente del professor Casciari. Andrea Caimmi è Minotti il direttore del museo, Helen Cerina è la sua assistente e Francesco Mattioni sarà nel ruolo di giardiniere di Palazzo Pianetti. La sceneggiatura è curata da Claudio Centioni.

Lo stile del corto in costume d’epoca è divertente: gli autori usano la verve e l’innato umorismo di Casciari per alleggerire una tematica un po’ troppo seriosa, con dei personaggi storici (soprattutto Colocci) che potrebbero risultare noiosi e "antichi" se raccontati con un approccio documentaristico. Lo scopo è di "rendere fruibile e piacevole il tema anche alle nuove generazioni, e per far appassionare i più giovani alla storia dell’arte e alla storia di questi personaggi". La mostra "Raffaello e Colocci. Bellezza e scienza nella costruzione del mito della Roma antica", attraverso documenti originali e l’utilizzo di tecnologie digitali, mette in luce i rapporti tra l’artista urbinate e l’umanista jesino Angelo Colocci, punto di riferimento a Roma per artisti, antiquari e poeti.

Lungo il percorso espositivo allestito nelle sale di Palazzo Pianetti ai visitatori sarà data la possibilità di entrare nell’universo colocciano, paradigma di un contesto intellettuale, artistico e umano che contribuì a dare forma e sostanza alla civiltà del Rinascimento. Ci saranno importanti prestiti dagli Uffizi di Firenze, dal Museo Archeologico di Napoli e dai Musei Capitolini di Roma. Tra queste sarà possibile ammirare la stele funeraria degli Aebutii del I secolo d.C., e il Menologium rusticum Colotianum, un tipo di calendario agrario romano ispirato ai movimenti degli astri. Ma anche la scultura detta l’Arianna addormentata, una ninfa dormiente era in origine sita nel giardino romano di Colocci e rappresentava l’ispirazione poetica che veniva praticata in questo luogo. Ma si punterà molto anche sulla multimedialità. L’apertura della mostra è rinviata al 20 maggio.

Sara Ferreri