REDAZIONE ANCONA

"Vogliono riaprire la caccia ai lupi perché stanno decimando i cinghiali"

Lupi in Italia a rischio estinzione: campagna mediatica di terrore e odio, proposte di leggi per riaprire la caccia. Interesse dei cacciatori a demonizzare il lupo per competere nella caccia al cinghiale.

"Ogni anno vengono uccisi in Italia centinaia di lupi, con armi da fuoco, investimenti stradali, tagliole e lacci, bocconi avvelenati ecc…, e considerando che in base al recente censimento effettuato da ISPRA, la loro popolazione si aggira intorno alle 3.300 unità in tutto il Paese, si comprende quanto la specie sia ancora oggi a serio rischio di estinzione! Malgrado ciò, non accenna a placarsi la campagna mediatica di terrore e di odio ai danni di questo fondamentale animale, corredata da proposte di leggi che ne richiedono perfino la riapertura della caccia, come la PDL n. 12/2022, a firma dei consiglieri regionali marchigiani Rossi e Bilò, presentata alla Camera dei Deputati, o come il declassamento del suo stato di protezione alla Convenzione di Berna.

Ma chi ha veramente interesse a demonizzare, ed a creare un perenne clima di ostilità e di paura nei confronti del lupo, tanto da indurre il Ministro dell’Agricoltura e Caccia Lollobrigida ed il Governo Meloni a valutare la possibilità di riaprire la caccia a questo predatore al vertice della catena biologica e che in natura ricopre un ruolo fondamentale nel contenimento di specie invasive ed aliene (vedi nutrie e cinghiali) introdotte da allevatori e dai cacciatori? Semplice: proprio i cacciatori! Perché il lupo sta svolgendo alla perfezione il suo “lavoro” di predatore, cibandosi delle sue prede naturali, che sono il cinghiale ed il capriolo, che però, guarda caso, sono anche quelle più ambite dai cacciatori… In particolare, nei confronti dei cinghiali i lupi stanno letteralmente decimando gli individui più giovani (i cd. “rossicci” e gli “striati”) e le femmine, che sono quelli più facili da catturare. In questo modo la popolazione del cinghiale sta “invecchiando” e di conseguenza anche diminuendo di numero, smentendo quindi tutta la falsa propaganda mediatica mirata ad inculcare nelle menti dei cittadini l’errata percezione di essere circondati ed invasi da cinghiali e lupi! La verità e i dati scientifici lo confermano, è che i cacciatori durante le loro braccate trovano sempre meno cinghiali da abbattere e quei pochi che riescono ad ammazzare sono in prevalenza esemplari adulti e maschi. Il lupo rappresenta quindi il maggiore “competitor” dei cacciatori nella caccia al cinghiale e quindi anche la “causa” dei loro ridotti guadagni derivanti dalla vendita degli animali uccisi ai ristoranti di cacciagione".

Danilo Baldini,

delegato Lac per le Marche