MARINA VERDENELLI
Cronaca

Vola dall’impalcatura: geometra a processo

Un operaio si era salvato grazie a un collega che gli aveva evitato una caduta da 10 metri. Nei guai il responsabile della sicurezza del cantiere

Indagini svolte dalla polizia

Indagini svolte dalla polizia

C’era mancato poco che precipitasse da dieci metri di altezza, da una impalcatura dove stava lavorando come manovale edile, con un contratto a tempo determinato, per la ristrutturazione di un palazzo. La spinta di un collega, che si trovava a un piano più basso del suo e su una impalcatura adiacente, lo ha proiettato nel ponteggio di sotto anziché farlo cadere nel vuoto. Lo aveva visto sbilanciarsi ed era stato tempestivo nel dirottarne la caduta. Una mossa che gli salvò la vita.

L’operaio, un 44enne di origine romena, riportò diverse fratture e una malattia durata 94 giorni. La sua caduta, emerse dopo gli accertamenti della polizia, fu causata per la mancanza di una protezione adeguata, una spranga legata solo con del fil di ferro. Per quell’infortunio sul lavoro, avvenuto il 9 maggio del 2022, a Jesi, sono stati indagati sia il datore di lavoro di una ditta edile jesina che il geometra coordinatore per la sicurezza del cantiere.

Il primo ha chiuso la sua posizione con un decreto penale di condanna, il secondo ha fatto opposizione. Voleva fare la messa alla prova, per estinguere il reato, lesioni colpose, ma la map ieri è stata respinta per questioni tecniche. Dovrà affrontare quindi un processo, davanti alla giudice Francesca Pizii, che si aprirà il prossimo 12 dicembre. Il geometra imputato è un 49enne jesino, difeso dall’avvocato Luca Polita. Il romeno si è costituito parte civile con l’avvocato Alessandro Sorana. L’infortunio era avvenuto attorno alle 10. Il manovale edile si trovava al terzo e ultimo piano del ponteggio e stava facendo l’intonaco alla parete esterna del palazzo, dove ci lavorava da tre giorni (per la ditta era stato invece assunto nel 2021).

Sporgendosi per fare l’angolo dell’edificio si sarebbe appoggiato ad una spranga legata con fil di ferro che sotto il suo peso ha ceduto. Un sopralluogo fatto dopo l’incidente aveva fatto emergere che il ponteggio era incompleto, avrebbe avuto diverse aperture sul vuoto e non adeguate protezioni come un regolare parapetto completo di corrente intermedio e di tavola fermapiede. Dopo la caduta il muratore era stato soccorso sul posto dai sanitari del 118 ma si era fatto portare a casa. Nella sua abitazione si era poi sentito male e aveva dovuto richiamare l’ambulanza per farsi portare in ospedale per le diverse fratture riscontrate. Il decorso ospedaliero ha sfiorato i 100 giorni di malattia.

Marina Verdenelli