MARINA VERDENELLI
Cronaca

Il Carlino sul set . Ancona in un altro film: "Armoniosa e ospitale. Scusateci per i disagi"

"La bambina di Chernobyl" in un mese di riprese ha immortalato diversi luoghi "I parcheggi riservati? Cerchiamo di dare il meno fastidio possibile".

"La bambina di Chernobyl" in un mese di riprese ha immortalato diversi luoghi "I parcheggi riservati? Cerchiamo di dare il meno fastidio possibile".

"La bambina di Chernobyl" in un mese di riprese ha immortalato diversi luoghi "I parcheggi riservati? Cerchiamo di dare il meno fastidio possibile".

La chiesa di San Cosma in corso Mazzini, che diventa un orfanotrofio, la pasticceria Saracinelli trasformata nel posto di lavoro di uno dei protagonisti del film e poi un appartamento in piazza Roma, con un balcone che si affaccia sulla fontana dei Cavalli che avrà un ruolo fondamentale e ancora il bar Franco di via Palestro, l’ex Tubimar incenerita dalle fiamme, piazza Stamira e piazza Pertini. Ancona è protagonista di un nuovo film che da quasi un mese viene girato in città e proietterà il capoluogo dorico nel grande schermo. E’ "La bambina di Chernobyl", per la regia di Massimo Nardin, con gli attori Vincenzo Pirrotta e Yeva Sai, di origine ucraina (volto di Alina nella fiction Rai Mare Fuori), la sceneggiatura del fanese Luca Caprara e prodotto da Federica Folli e Pete Maggi per Cine1 Italia Srl con il sostegno di Fondazione Marche Cultura e Marche Film Commission. Un film che si preannuncia toccante e denso di riflessioni anche per l’epoca in cui viviamo perché quanto accaduto a Chernobyl nel 1986, in Ucraina, con l’incidente nucleare, non è poi così distante da noi. Nella pellicola si intrecciano tematiche universali come la memoria, il senso di colpa e il bisogno umano di redenzione con una narrazione intima dove non mancheranno colpi di scena.

Ieri la produzione ha rotto gli schemi autorizzando una visita sul set che ha avuto come location gli interni della pasticceria Saracinelli. Il protagonista del film, Christian, interpretato da Pirrotta, infatti è il figlio del sindaco della città e fa il pasticcere. "Vive una condizione di malessere – ha spiegato l’attore, presente sul set – sia fisico che psicologico. La notte dopo la morte del padre incontra Nina, una giovane ragazza che stravolge la sua vita. Una storia che coinvolgerà". Proprio come Ancona ha coinvolto gli attori, "città armoniosa e ospitale" ha detto Pirrotta, uscito dalla pasticceria in accappatoio celeste. Yeva, Nina nel film, ha accettato la parte perché "è un personaggio che ha coraggio ma è anche fragile, ho provato subito empatia". Nel tempo libero ha visitato la città apprezzando "la grotta Azzurra, al Passetto, ma senza prendere il sole perché per le riprese devo essere il più bianca possibile".

Regista e produzione sono rimasti colpiti dalla città e la troupe è all’80% di marchigiani. "Eravamo un po’ sulle spine – ha osservato Maggi – ma abbiamo trovato ragazzi con il cuore, passione e voglia di lavorare. Un territorio pieno di bellezze assolute, dal mare ai borghi". Per la città che ha dovuto pagare pegno in parcheggi, tolti ai residenti per fare posto alle riprese, la produzione si rammarica: "Cerchiamo di dare il meno fastidio possibile – ha detto Folli – occupiamo con i permessi del Comune ma ci rendiamo conto del disagio e ce ne dispiace. E’ l’ultima settimana".

Il film uscirà a marzo 2026, punta a non far perdere quello che è stato. "Un film che mira anche a riconciliare gli opposti – ha sottolineato il regista Nardin – di cui c’è molto bisogno oggi". Cento le comparse, 25 i bambini, tutti selezionati dalla Guasco, società anconetana di produzione cinematografica e service per cinema e audiovisivi.