Morandi riparte ai cento all’ora. "Sento ancora il brivido ai concerti"

Il cantante in tour a Senigallia. "I ragazzi mi fermano per strada. Andare in pensione? Ancora mi diverto"

Morandi riparte ai cento all’ora. "Sento ancora il brivido ai concerti"

Morandi riparte ai cento all’ora. "Sento ancora il brivido ai concerti"

Aenigallia (Ancona), 4 luglio 2023 – ‘Go Gianni Go!’. Chissà se lo urleranno i fan di Gianni Morandi che giovedì (ore 21.30) si ritroveranno in piazza Garibaldi a Senigallia. Magari in segno di riconoscenza, per aver scelto la spiaggia di velluto come prima tappa della parte estiva del tour che tanto successo ha ottenuto nella scorsa stagione. L’intramontabile cantante è pronto a far divertire ed emozionare tre generazioni, passando da Andavo a cento all’ora, anno 1962, a Evviva, con Jovanotti, uscita in questo 2023. In mezzo sessant’anni di carriera. E di successi (a parte il periodo ‘buio’ tra fine anni ‘60 e prima metà dei ‘70).

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"Ho seicento canzoni in repertorio. Non tutte bellissime, ma ce ne sono molte che non posso non fare. Per questo alcune le accennerò, solo con voce e chitarra, riunendole in piccoli medley. Cantandole insieme al pubblico, naturalmente. Ma il concerto non è ‘programmato’. Quando faccio un tour vedo che ogni sera c’è qualcosa di diverso, perché dipende dall’atmosfera che si crea. Io sento ‘l’umore’ della serata. Chiaramente nei luoghi all’aperto domina la voglia di divertirsi".

Seicento canzoni, diceva. Quelle più amate dal pubblico bene o male si sa quali sono. E le sue preferite?

"Alcune sono legate a momenti precisi della mia vita. Come Scende la pioggia, che mi ricorda la nascita di mia figlia. Sono importanti anche le canzoni che, come dicevo, non posso non fare, da C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones a Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte, un pezzo che entusiasma i bambini".

Lei è amato anche dai giovani, non solo per merito di Jovanotti e Rovazzi.

"I ragazzi mi fermano per strada. Mi scrivono sui social, che io uso come strumento di comunicazione. Annunci una cosa lì e subito la vengono a sapere tutti. Certo, a volte basta poco perché nascano dei problemi... ".

In che senso?

"Nel periodo dell’arrivo dei primi migranti postai una foto con un barcone e scrissi che anche noi italiani siamo stati migranti. Mi scrissero di tutto, compreso ‘portali a casa tua’. Qualche volta nascono piccoli screzi, che sono anche divertenti. C’è chi mi scrive che devo andare in pensione. Ma finché mi diverto non ci vado. Prima di salire sul palco sento ancora un brivido, il sudore alle mani. Poi entro in scena, e tutto passa".

Ma dica la verità: questi rapper le piacciono?

"Io ne ho uno in casa. Mio figlio, nome d’arte Tredici Pietro. Ci sono rapper brani e meno bravi, come in tutti i campi. Ognuno deve potersi esprimere come vuole. Ognuno ha la sua storia".