Rimosso il murales choc su Mancini, l'artista: “E’ censura"

L'ex commissario tecnico azzurro, oggi allenatore dell'Arabia Saudita, era comparso in un graffito a Milano mentre teneva in mano una palla da calcio intrisa di sangue. Cancellate anche le immagini di Neymar, Ronaldo e del principe Bin Salman, proprietario del Newcastle.

Il murales choc contro Mancini con il pallone insanguinato è stato rimosso, nella foto il prima e il dopo

Il murales choc contro Mancini con il pallone insanguinato è stato rimosso, nella foto il prima e il dopo

Ancona, 21 settembre 2023 – Con una “passata di vernice” nella notte appena trascorsa, sono stati cancellati i nuovi e discussi murales apparsi fuori dallo stadio San Siro di Milano dall'artista aleXandro Palombo: opere che ritraevano – tra gli altri – l'attuale commissario tecnico dell'Arabia Saudita, Roberto Mancini e le star del pallone - come Ronaldo e Neymar - che hanno scelto di intraprendere la strada verso lo stesso Paese. Erano stati ritratti mentre tenevano in mano una palla intrisa di sangue. Palombo, oggi, parla di “censura”. In quei graffiti, infatti, il writer voleva denunciare “la strategia di Sportswashing messa in atto dal regime dell'Arabia Saudita con lo scopo di usare il calcio come arma di distrazione di massa e ripulirsi l'immagine dalle gravi violazioni dei diritti umani che permangono nel paese, dalla repressione della libertà di espressione alla misoginia e l'oppressione della libertà delle donne, i processi sommari, le torture, la pena di morte, gli omicidi politici, i crimini di guerra, i massacri di migranti, le persecuzioni di minoranze religiose, la discriminazione sessuale e i diritti Lgbtq negati sono una costante”, spiega. Le opere, tra le quali il volto del Mancio, erano apparse in occasione del match di Champions League del Milan, in campo martedì scorso contro il Newcastle, club inglese che nel 2021 attraverso il Public Investment Fund, il fondo sovrano dell'Arabia Saudita, è passato nelle mani del principe Mohammed Bin Salman, nuovo 'Re Mida' del calcio mondiale, che ha acquisito anche il 70% dei quattro grandi club della Saudi Pro League, Al Nassr, Al Ittihad, Al Ahli e Al Hilale. Proprio Bin Salman era il 'vicino' di Mancini nella raffigurazione. In occasione della prima partita della nazionale saudita guidata dall'ex ct azzurro, giocata in Inghilterra allo stadio St James' Park di Newcastle, la sfida è “stata accolta da un clima ostile con un nutrito gruppo di tifosi che si sono dati appuntamento fuori dallo stadio per protestare contro la nuova proprietà saudita del Newcastle United e condannare le costanti violazione dei diritti umani del regno del principe Bin Salman che starebbe usando il club inglese, la città e il loro territorio come un gigantesco cartellone pubblicitario”, ricorda Palombo. Per questo sostiene ora che le sue opere di denuncia fuori da San Siro rappresentavano un tentativo di ribaltare “quell'immagine accattivante e patinata di paese libero e mecca per turisti con cui il regime di Bin Salman sta cercando di rilanciare la sua credibilità nel mondo attraverso gli ingaggi stellari delle star del calcio, un invito a riflettere e a non tradire quei valori che da sempre rappresentano lo sport, il rispetto dei diritti umani, la sua funzione educativa e sociale rivolta all’inclusione, la coesione, la lealtà, il rispetto e l'uguaglianza”.