Amazon, lo sbarco a Jesi diventa un intrigo

Si è in attesa della valutazione ambientale del ministero e solo dopo ci sarà la variante urbanistica. L’Ad di Interporto Marco Carpinelli: "Ci sono aspetti complessi da risolvere, ma rimaniamo ottimisti"

Uno dei poli logistici di Amazon

Uno dei poli logistici di Amazon

Ancona, 26 gennaio 2022 - La burocrazia allontana Amazon: i tempi si allungano ancora ma la trattativa per arrivare a creare a Jesi, accanto all’Interporto, il più grande polo logistico del centro Italia sono ancora in corso.

Un progetto da 60mila metri quadrati di superficie coperta per cui sono in corso un procedimento autorizzatorio al Ministero dell’Ambiente per la Valutazione di impatto ambientale. E’ in corso una trattativa tra privati, in particolare il fondo Scannel general contractor (che dovrebbe realizzare il polo che poi dovrà essere gestito dal colosso dell’e-commerce), Interporto e Dpa logistica, la società che si occupa di trasporti e logistica portuale (espressione di Dorica Trasporti e gruppo Amatori) e i proprietari dei terreni per definire i contratti.

Ci sono aspetti complessi, come quelli sui diritti edificatori e legali, ancora da definire ma l’Ad di Interporto Marche Marco Carpinelli si dice "moderatamente ottimista nel buon esito del progetto a cui si sta lavorando da tempo, progetto che segnerebbe il vero rilancio di Interporto".

"Dopo una prima proposta economica sull’acquisto e cessione delle aree in Interporto, ritenuta economicamente non adeguata – spiega Carpinelli – a fine anno ne è arrivata una seconda migliorativa rispetto alla prima e giudicata congrua dal Cda. Il prezzo è stato definito e ora la trattativa prosegue sulle bozze contrattuali e le condizioni legali dei rapport tra le parti. Si tratta di contratti complessi".

In particolare si sta trattando sulle ripartizioni dei rischi, sui tempi e su altre clausole contrattuali. Questioni legali che però hanno anche sostanza economica. Contratti che andranno coordinati con la variante urbanistica in capo al Comune che però non potrà prendere forma prima del via libera dal Ministero.

"E’ in corso un prescreening ambientale al Ministero che dovrebbe arrivare ad un esito forse già nel prossimo mese. Poi una volta definito questo si potrà aprire il discorso variante urbanistica in Comune, pratica che richiede un doppio passaggio e una pubblicazione (90 giorni, ndr)". Insomma un percorso ancora lungo che potrebbe far slittare tutto alla prossima consiliatura, considerato che ad aprile potrebbe sciogliersi il consiglio comunale se le elezioni saranno confermate per maggio. A dare l’ok definitivo al colosso Amazon dunque potrebbe essere il successore del sindaco Massimo Bacci che per ora sceglie di non commentare la vicenda di cui si discute ormai da quasi due anni.

"Con questa operazione Interporto - spiega l’Ad Carpinelli – compra circa 32mila metri quadrati e ne vende 14mila. Poi ci sono le servitù di passaggio sulle opere di urbanizzazione come le strade, gli impianti fognari ed elettrici già esistenti. Di fatto Interporto acquisisce qualcosa in più rispetto a quello che cede e questo è finalizzato allo sviluppo interportuale che rischiava di restare incompiuto. E quello che resta dopo l’operazione vale di più in virtù di una rivalutazione dovuta proprio al progetto Amazon. Abbiamo venduto il terminal intermodale, ma c’è un fasico di binari che arriva ai magazzini raccordati con una banchina. Di fatto ricreiamo il terminal per lo scambio gomma rotaia e avremo una banchina per il carico e scarico merci di 30mila metri quadrati". Sarà mantenuta la palazzina di Interporto, realizzato un nuovo parcheggio con area di servizio di 15mila metri quadrati e un nuovo magazzino di pari superficie.