Achille Lauro, lo stilista Nicolò Cerioni "Così ho creato il suo stile choc"

Dietro al look del cantante che tanto ha fatto discutere all’Ariston, c’è il creativo cresciuto tra Chiaravalle, Monte San Vito e Senigallia

Due look sanremesi di Achille Lauro

Due look sanremesi di Achille Lauro

Ancona, 10 febbraio 2020 - C’è un anconetano dietro i prodigiosi e mirabolanti look di Achille Lauro al Festival di Sanremo, che nel bene e nel male hanno monopolizzato il dibattito degli ultimi 5 giorni. Il suo nome è Nicolò Cerioni, nato a Chiaravalle e vissuto tra Jesi, Monte San Vito e Senigallia prima di partire per New York.

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(Ansa)
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Lo stilista, classe 1983, da diversi anni vive a Milano dove si è diplomato all’Istituto Europeo di Design e dove ha fondato l’agenzia Sugarkane. Entrato nel 2008 a far parte del team styling di Mtv, Nicolò ha collaborato con vari programmi televisivi e con major discografiche come Emi, Sony e Universal per lo styling degli artisti fino al Festival di Sanremo dove quest’anno oltre a Lauro ha "vestito" anche Rancore e Nigiotti. Ma sono proprio i look presentati all’Ariston dall’artista romano autore di "Me ne frego" ad essere già diventati un cult: dal San Francesco che si spoglia dei suoi averi per rimanere sul palco solo con una tutina trasparente e glitterata, a David Bowie nel personaggio Ziggy Stardust durante l’interpretazione de "Gli uomini non cambiano" in duetto con Annalisa nella seconda serata dedicata alle cover. E ancora il travestimento nella Divina Marchesa Luisa Casati Stampa fino al colpo di scena di sabato, per la finale del Festival, quando Lauro si è presentato sul palco vestito dalla Regina Elisabetta I Tudor.

Non sono semplici travestimenti quelli ideati da Cerioni insieme al suo team di creativi ma vere e proprie storie, dove i personaggi prendono vita e raccontano qualcosa di sé. "Mia adorata Luisa, ho lottato tanto per portarti su questo palco – ha spiegato lo stesso Nicolò – le tue leggendarie performance erano per pochi eletti, ora invece il tuo essere arte è per tutti. La prima volta che incontrai Lauro gli dissi che in lui vedevo una potenziale Casati, pieno di arte e di contraddizioni come è lui. Nella mia vita ho avuto la benedizione di vedere trasformate in realtà tante cose viste solo nella mia mente e stasera si chiude un cerchio".

Il talento visionario di Cerioni, unito a quello interpretativo di Lauro hanno creato come prevedibile un mix esplosivo, rendendo queste performance memorabili. "Questo progetto maestoso è frutto di tante notti insonni in infinite riunioni creative, sommersi da libri e da ispirazioni – ha rivelato il monsanvitese – ho avuto l’onore di avere al mio fianco e come riferimento un manager visionario come Angelo Calculli, che non solo ha dato un fondamentale apporto al progetto, ma ha permesso alla nostra fantasia di diventare realtà".

Il significato dei vari personaggi portati sulla scena? "La lotta per l’essere liberi, diversi, non classificabili, liberi ancora e per sempre, a costo di smontare con un gesto punk tutte le certezze di chi si sente al sicuro nelle proprie convinzioni, perché nella zona di confort non succederà mai niente. Siamo stati meticolosi e punk, rigidi e liberi, lucidi e folli".

E ieri via Facebook sono arrivati a nche i complimenti di Sabrina Sartini, ex sindaca di Monte San Vito: "In una parola..strepitoso! Il vincitore del Festival è l’inarrivabile Nicolò Cerioni. Un monsanvitese dal talento eccelso!".