"Borgo Minonna, il campionato solo se ci sarà massima sicurezza"

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di Giacomo

Giampieri

Mister Luchetta, siete fermi dunque?

"Totalmente fermi. Probabilmente siamo stati una delle prime squadre a non aver accettato di allenarsi in quelle condizioni. Vale a dire con le sedute individuali e senza gli spogliatoi. Sono aspetti poco attinenti al discorso calcio".

Ma avevate cominciato a prepararvi per il campionato, giusto?

"Assolutamente sì. Abbiamo fatto una quindicina di allenamenti e poi abbiamo optato per interrompere tutto".

Ora come state facendo?

"Mando di settimana in settimana, sul gruppo WhatsApp della squadra, gli allenamenti da fare a casa. Questo perché il nostro impianto è chiuso e saremmo impossibilitati dal farli al campo. Per fortuna esistono i social per stare in contatto…".

Altrimenti?

"Altrimenti perderemmo quel legame indissolubile che c’è nel contesto Borgo Minonna".

Vale a dire?

"Siamo una vera famiglia. Io sono qua da 6 anni e abbiamo un feeling particolare tra calciatori, staff e dirigenza. In più abbiamo la fortuna di avere alle spalle una società che ci sostiene, è presente e partecipe".

Tipo?

"Ci siamo sentiti pochi giorni fa per vedere se alla luce del nuovo Dpcm, ormai imminente, ci potremo vedere al campo per scambiarci i regali di Natale".

Tornando al calcio: pensa si ripartirà il 10 gennaio?

"Come si può pensare di farlo? In piena pandemia non c’è sicurezza. Purtroppo non è cambiato nulla, le cose forse sono peggiorate, il protocollo è lo stesso ed è giusto che sia rigido. E’ una data fittizia".

Tra l’altro i suoi giocatori furono i firmatari di una lettera in cui chiedevano di non giocare...

"Esatto. Molti sono lavoratori dipendenti, altri con partita Iva. Abbiamo sin da subito compreso le loro necessità, che in un periodo delicato come questo sono altre. Pensate: un giorno mi ha chiamato il capitano e mi ha detto ‘mister siamo per non allenarci più’. Fine dei discorsi. Perché siamo d’accordo che non c’erano le possibilità di andare avanti".

Peraltro avete assunto, come Borgo Minonna, una posizione perentoria.

"Abbiamo sempre dichiarato che il nostro indirizzo era di non far partire i campionati, poi bloccati dagli organi competenti in un secondo momento. Eravamo pronti a non scendere in campo laddove fossero iniziati. Lo saremo coerentemente anche il 10 gennaio. Che non passi però un messaggio".

Quale?

"Che noi non vogliamo giocare. Lo faremo quando ci saranno le condizioni e le garanzie per farlo. Cose che al momento, e probabilmente pure a gennaio, non ci sono".

Giacomo Giampieri