Gabrielloni, gemelli del gol Ale manda il Como in B

Sua la doppietta nella gara decisiva contro l’Alessandria. Il fratello Tommaso giocava nella Jesina: "Quando era piccolo le coccole erano tutte per lui"

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Quelli come loro, attaccanti con licenza di "uccidere", li chiamano gemelli del gol. Senza essere neppure lontani parenti. Tommaso e Alessandro Gabrielloni, famiglia jesina (di fede juventina) invece fratelli lo sono per davvero: e di gol, insieme, ne hanno segnati qualche centinaio. La doppietta di Alessandro, in Como-Alessandria dell’ultima domenica, ha sancito il ritorno in serie B della formazione lombarda. Cominciamo dall’inizio. E’ vero che Tommaso da piccolo era il più dispettoso?

Tommaso: sono il terzo di cinque fratelli, Alessandro l’ultimo nato: le coccole tutte per lui. Alessandro: Vero, anche babbo e mamma dicono che era lui il più dispettoso.

Fu subito calcio: dove e quando

T. Con la Belvederese, prima del 2000, un secolo fa!

A. con l’Aurora a 6 anni

Il primo gol coi grandi

T. A Ostia Mare con la Jesina

A. una doppietta con la Jesina contro il Luco Canistro.

Prima delusione col calcio

T. La retrocessione a tavolino l’anno dopo, avvilente.

A. Il mio primo anno a Como (2018). Perso il campionato all’ultima partita.

Chi è più bravo dei due?

T. Di sicuro Alessandro, lo ha dimostrato sul campo

A. Tecnicamente Tommy è nettamente superiore e ha grande personalità non ha fatto carriera solo perché non si è mai voluto allontanare troppo da casa.

La soddisfazione più grande da calciatore.

T. La tripletta segnata nella partita decisiva per la promozione in D, sempre con la Jesina. Una vita fa…

A. Vincere contro l’Alessandria significava promozione diretta, è finita 2 a1 e io ho fatto entrambi i gol.

La soddisfazione più grande nella vita.

T. La nascita di mia figlia Giulia (4 anni)

A. La laurea in Economia (a Macerata durante il lockdown), e la consapevolezza di avere una famiglia e degli amici che mi vogliono bene.

Cosa invidia a suo fratello?

T. Lo stipendio!

A. (ride dall’altra parte del telefono), come tira lui i calci di rigore non li tira nessuno!

Quanti gol in carriera?

T. Direi centottanta, uno più uno meno.

A. Una settantina, però ho ancora 14 anni davanti per superarlo! Il gol che non si dimentica.

T. La tripletta nello spareggio con lo Spoleto

A. Il gol vittoria nel derby con l’Ancona, avevo 18 anni, uno sbarbatello: solo a ripensarci mi vengono i brividi.

Gianni Angelucci