"Giramondo" Perpapaj, gol e saluto militare

L’albanese voluto da Lauro non ha tradito il suo mister: "Mi sono spostato e ho messo la palla nell’angolino. Un grande gruppo"

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Dalle Marche alla Lombardia, poi Piemonte, Molise e ritorno nella nostra regione. In cinque anni Denis Perpepaj ha fatto quasi il giro d’Italia. Non in bicicletta, ma rincorrendo un pallone su un rettangolo verde. Ultima destinazione Castelfidardo dopo aver indossato le maglie della Recanatese, Ascoli Primavera, Caronnese, Verbania e Olympia Agnonese. L’accordo con i biancoverdi l’ha raggiunto un mese fa. Domenica è arrivato il primo gol in maglia fidardense, il secondo in totale in D. "Il primo l’avevo segnato l’anno scorso a Verbania - racconta Perpepaj, 21 anni-. Domenica ho segnato il secondo gol in D che dedico a me stesso". L’esultanza con il saluto militare la dedica invece agli amici. "E’ un’esultanza che mi hanno detto di fare i miei amici". Una conclusione dalla distanza "di destro. Avevo davanti il difensore, l’ho sorpreso con una finta, mi sono spostato con il pallone e ho messo la palla nell’angolino. Mi ci alleno molto sui tiri, sulle punizioni". Perpepaj una prima punta che mancava al Castelfidardo "mi piace proteggere la palla, compiere anche il lavoro‘’sporco’’", anche se i dirigenti biancoverdi ci hanno messo un po’ per tesserarlo. Il ragazzo di origini albanesi, nato a Tirana, ma trasferitosi in Italia quando aveva un paio di anni, ha pazientato. "Dopo aver passato un brutto momento a inizio stagione ad Agnone cercavo il riscatto. In Molise mi avevano fatto firmare, ma non avevano mai inviato il tesseramento in Federazione. Poi hanno cambiato società e dirigenza e hanno mandato via vari giocatori tra i quali il sottoscritto". Lo zampino di mister Maurizio Lauro è stato fondamentale per portarlo a Castelfidardo, vicino casa, visto che abita a Porto Recanati. È stato così per molto giocatori e anche per Perpepaj. "Ho conosciuto Lauro ai tempi delle giovanili dell’Ascoli. Mi ci trovo benissimo, un mister di poche parole. Ti dice solo quelle che servono. Mi ha chiamato e per più di due mesi sono rimasto ad allenarmi a Castelfidardo. Poi è arrivato il tesseramento, ma mi hanno trattato sempre come se fossi stato uno di loro". Il gruppo è la vera forza del Castelfidardo. "Siamo uniti, corriamo tutti. Abbiamo fame ed è per questo che entriamo in campo sapendo di dover dare il massimo. Ognuno deve dare una mano all’altro, perché non abbiamo giocatori che possono risolvere la partita da soli, ma abbiamo tutti bisogno l’uno dell’altro. Obiettivo? Sognare non costa niente. Siamo nei playoff speriamo di restarci, sarebbe un bel traguardo". Domani la trasferta infrasettimanale di Aprilia. "La prepareremo come tutte le altre. La vittoria contro il Montegiorgio ci ha portato un po’ di autostima in più". Che non guasta mai in una squadra giovane e vincente.

Michele Carletti