Nuovo acquedotto Ascoli, i 27 milioni ci sono

Il presidente della Ciip in missione a Roma: buone notizie per i fondi tanto attesi

Ascoli, il presidente della Ciip, Pino Alati

Ascoli, il presidente della Ciip, Pino Alati

Ascoli Piceno, 19 febbraio 2019 - Il tratto dell’acquedotto Pescara d’Arquata – Ascoli è stato inaugurato il 16 ottobre 1955 dall’allora presidente della Repubblica, Giovanni Gronchi: da quel giorno è letteralmente passato molta acqua attraverso quella condotta, che nel 2016 ha dovuto pure fare i conti con le scosse di terremoto che hanno duramente colpito il territorio. Pescara dopo il sisma è sparita, ma l’acquedotto ha comunque tenuto botta, seppur incerottato: l’acqua non è mancata mai in quei giorni terribili, ma ora è necessario guardare al futuro e pensare a una grande opera, che servirà per garantire un’infrastruttura all’altezza per i prossimi anni.

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La missione romana della Ciip ha portato notizie molto confortanti per il finanziamento del nuovo acquedotto del Pescara: una partita che si sta giocando per portare a casa i famosi 27 milioni attesi ormai da un po’, che serviranno per il primo tratto della condotta. Se prima infatti non c’erano certezze né sulla presenza di queste risorse né tantomeno sulla loro provenienza, la tappa romana del presidente della Ciip, Pino Alati, ‘scortato’ da alcuni suoi tecnici, ha portato un primo, importantissimo risultato: quell’opera è finanziabile e i soldi arriveranno dal Piano nazionale degli acquedotti. Una possibilità che era già stata messa sul tavolo in occasione del recente convegno su sisma e crisi idrica a cui aveva preso parte anche il segretario dell’Autorità di bacino, Erasmo D’Angelis: in quella sede si era fatti riferimento a questa strada da percorrere e alla Ciip non l’hanno fatta cadere. Ora le rassicurazioni in questo senso ci sono e quindi si può dire che la ‘pratica-fondi’ è stata sbloccata. Ovviamente non parliamo di qualcosa da fare dall’oggi al domani, però la sicurezza di poter contare su quei milioni permetterà alla Ciip di avviare la fase di progettazione, perché lo strumento di finanziamento c’è ed è disponibile: dopo la progettazione bisognerà passare dalle necessarie autorizzazioni e poi arrivare alla gara europea per l’appalto.

Quindi parliamo di un percorso che porterà via diversi mesi prima di arrivare al decreto con cui materialmente si assegneranno questi fondi. Però il dado è tratto e la conferma arriva dal fatto che a breve i rappresentanti della Ciip torneranno di nuovo a Roma per un’altra riunione, perché comunque parliamo di molti soldi e della prima parte di un’opera ben più consistente, anche dal punto di vista economico. Sarebbe un balzo in avanti incredibile sul fronte infrastrutturale, che andrebbe ad affiancarsi alla prossima attivazione dell’impianto di soccorso di Castel Trosino: lì si attende solo l’ultimo passaggio delle verifiche sull’acqua, prima di poterla immettere nella condotta.

Un salvagente fondamentale in una fase di crisi idrica che prosegue, perché permetterà di dare respiro ad Ascoli e ai Comuni limitrofi: probabilmente proprio in contemporanea con l’attivazione dell’impianto si interromperanno anche le chiusure notturne. La buona notizia è però tutta sull’acquedotto, anche se sono ammessi tutti gli scongiuri del caso finché il finanziamento non sarà confermato ufficialmente: anche in considerazione dell’esperienza passata, quando l’arrivo di questi soldi sembrava solo una formalità e poi invece si era perso nei meandri delle varie ordinanze commissariali e degli stanziamenti per lo stato di emergenza. Era stato Paolo Gentiloni in veste di premier, durante una sua visita in città, a confermare la disponibilità di quei 27 milioni che poi però non arrivarono mai. Oggi la strada che porta ai fondi del ‘piano degli acquedotti’ sembra essere quella giusta per arrivare finalmente a un nuovo acquedotto anche considerato l’anzianità di servizio di quello del Pescara.