Agricoltura sociale per 20 ragazzi

Al via Attiva-mente, il progetto a contatto con la natura per le persone affette da disagio mentale

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Quando il connubio fra agricoltura e sociale viene promosso dalle istituzioni: è a San Benedetto che nasce e prende forma ‘Attiva-mente’, progetto di inclusione sociale dedicato alle persone affette da disagio mentale, da svolgersi a contatto con la natura. L’iniziativa è figlia della collaborazione fra le cooperative sociali Primavera e Capitani Coraggiosi, supportate dall’Ambito Territoriale Sociale 21 e dall’amministrazione comunale di San Benedetto. Parliamo di un’operazione ambiziosa: "Facendo leva sul Piano di Sviluppo Rurale, la regione Marche ci dà la possibilità di coniugare l’attività agricola con una socio-educativa – spiega Giorgio Pellei, membro del consiglio d’amministrazione di Capitani Coraggiosi –. Il progetto è iniziato a marzo e durerà tre anni. Si svolgerà nel vivaio Primavera di viale dello Sport, nelle serre di via Val di Fassa e presso il centro di educazione ambientale ‘La Contea’, lungo la strada per Acquaviva. Le attività saranno organizzate in gruppetti di quattro o cinque ragazzi, che si vedranno due volte a settimana, per un totale di 144 incontri, in presenza di un agricoltore della cooperativa Primavera e di un educatore di Capitani Coraggiosi".

Il progetto prevede l’inserimento complessivo di 20 destinatari, ma già a marzo le cooperative ne hanno coinvolti 9: l’obiettivo, dunque, è a portata di mano. Chi aderirà verrà introdotto in laboratori di vivaismo, giardinaggio e orticoltura, a margine dei quali saranno organizzati dei momenti aggregativi, per la condivisione con i genitori del lavoro svolto. Infine, sarà messo in piedi un evento a cadenza annuale in cui si inviterà la popolazione a conoscere il progetto di agricoltura sociale. "Volevamo creare un’atmosfera diversa, e alla fine è spuntato questo bando regionale – aggiunge Franco Zazzetta, presidente della cooperativa Primavera –. Miriamo alla valorizzazione dell’agricoltura sociale in un’ottica di recupero delle persone disabili. In parallelo mettiamo sul tavolo il progetto ‘Assunzioni a distanza’: alcuni dei ragazzi che parteciperanno ad ‘Attiva-mente’ verranno retribuiti con 300 euro al mese. Ciò sarà possibile grazie alla nostra raccolta fondi, con la quale abbiamo messo insieme 12.400 euro da destinare a questo scopo. Soddisfatta anche la compagine istituzionale: Simona Marconi, coordinatrice regionale dell’Ambito 21, sottolinea come la risposta più adeguata al disagio mentale debba coinvolgere tanto la dimensione sociale quanto quella sanitaria, attraverso una "progettualità individualizzata curata dalla collaborazione con il Terzo Settore". Una realtà, quest’ultima, che secondo l’assessore al sociale Andrea Sanguigni "deve essere messa in condizione di esprimere tutto il proprio potenziale in una rete funzionale e senza possibilità di sovrapposizioni".

Giuseppe Di Marco