Armando Bianchini morto, Ascoli in lutto. "Eri tra le anime della Quintana"

La città piange lo storico quintanaro, autore tra l’altro di romanzi: "Un grande uomo"

Armando Bianchini

Armando Bianchini

Ascoli, 8 aprile 2019 - Innamorato della sua città, per la quale faceva tutto e di più. Era sempre in grado di mettersi a disposizione degli altri e non diceva mai di no quando qualcuno aveva bisogno di aiuto. Le cento torri piangono la morte di Armando Bianchini, storico quintanaro e scrittore di romanzi storici. Aveva 67 anni, ma già da dieci lottava contro un male incurabile, che pian piano lo ha strappato via dall’affetto dei suoi cari, a cominciare dalla sua adorata moglie Adele Biondi e da sua figlia Alessandra. Le sue condizioni di salute, ultimamente, erano drasticamente peggiorate e la sensazione, purtroppo, era che potesse andarsene da un momento all’altro.

E proprio due mesi fa, a febbraio, aveva presentato il suo terzo romanzo ‘L’apostolo di Ascoli’, dedicato alla figura del Venerabile Marcucci. Armando Bianchini era soprannominato da tanti appassionati ‘Il Manzoni ascolano’ e, prima di quest’opera, ne aveva pubblicate altre due, ‘Prigionieri della libertà’ nel 2014 e ‘Uniti nella discordia’ nel 2016. In ogni suo romanzo storico c’era la sua città, Ascoli, che amava e contribuiva a far conoscere proprio attraverso i suoi scritti. Ex impiegato amministrativo della Asl, Bianchini è stato anche sindacalista per la Cisl e attualmente era segretario provinciale per il settore pensionati. Ma Armando è stato anche un grande quintanaro, facendo parte del comitato di sestiere di Porta Solestà per oltre 25 anni ed essendo stato da sempre coordinatore di corteo. «Ciao Armandino, amico di mille sere trascorse assieme al sestiere – si legge nella nota di Porta Solestà –. Tanti momenti belli e spensierati passati con te, quintanaro autentico che hai saputo interpretare il tuo ruolo sempre con attenzione e discrezione. L’eleganza dei tuoi modi, le tue battute sempre pronte a spezzare i momenti di tensione, il tuo proverbiale sorriso, ci accompagneranno per sempre. Vola in cielo più alto delle nostre bandiere».

«Oggi saluto un uomo con cui ho percorso parte importante della mia vita – lo ricorda il presidente del consiglio degli anziani Massimo Massetti –. Un’amicizia rafforzata dalla continua condivisione di stima e passione. Il nostro cuore gialloblù, messo a servizio costante. La devozione per San Serafino e il quartiere, il Carnevale, la Quintana e l’amore senza fine per Ascoli, da lui raccontata con maestria nei suoi libri. Non sono triste perché quello che ho avuto da lui sarà sempre più forte del dolore per la sua mancanza». «Il mondo della Quintana ha perso uno dei suoi più grandi autori», prosegue il coreografo Mirko Isopi. Il funerale si svolgerà oggi pomeriggio alle 15.30 in duomo.