
L’avvocato Umberto Gramenzi (Foto d’archivio)
Ascoli, 19 aprile 2025 – Talmente innamorato della bella e giovane ragazza, tanto da diventare molesto; o quegli atteggiamenti insistenti avrebbero potuto sfociare in qualcosa di grave, come purtroppo le cronache riportano con drammatica quotidianità? E’ in sostanza questo il senso del processo che ha visto imputato un 55enne denunciato da una ragazza ben più giovane di lui per una serie di episodi avvenuti nella settimana dal 26 luglio al 2 agosto 2022. La giovane, una 21enne ascolana, quotidianamente utilizzava autobus delle linee urbane per i suoi spostamenti da casa verso il posto di lavoro e viceversa. Ed è il 26 luglio di tre anni fa che si è manifestata su di lei l’attenzione del 55enne, incurante dei 34 anni di differenza.
“Signorina, alzati la mascherina; ma che lavori in centro? Ti vedo spesso in pullman”. L’approccio è stato ripetuto il 30 luglio quando la ragazza stava camminando in strada e lui l’ha incrociata: “ti ricordi di me? Ci vediamo spesso in pullman, sei bellissima, l’altra volta ti ho vista al fiume: ci vogliamo conoscere?”.
Nel pomeriggio di quello stesso giorno entrambi sono saliti di nuovo su un autobus e il 55enne ascolano ha continuato le sue avances, sempre respinte dalla 21enne. “Vai al lavoro? Sei speciale per me, buon lavoro ‘cicia’”. L’ultimo episodio, quello che ha fatto traboccare il vaso, è datato il successivo 2 agosto quando l’uomo si è presentato sul posto di lavoro della giovane che a quel punto ha deciso di denunciarlo, iniziando a temere per la propria incolumità. Difeso dall’avvocato Umberto Gramenzi l’uomo è finito sotto processo ed è stato ritenuto colpevole dell’ipotesi di reato di molestie nei confronti della ragazza.
Il giudice lo ha condannato al pagamento di una multa. Non possiamo sapere se il comportamento dell’uomo sarebbe successivamente diventato pericoloso per l’incolumità della 21enne. La differenza di età notevole avrebbe dovuto sconsigliare in partenza il soggetto ad importunare la giovane, in particolare dopo che lei ha subito respinto le prime avances. Il messaggio che la sentenza di condanna, anche se al solo pagamento di una multa, è che è opportuno rivolgersi alle forze dell’ordine fin dai primi segnali di attenzioni che appaiono moleste in quanto non ricambiate. Gli strumenti di legge in difesa delle donne ci sono, vanno solo attivati tempestivamente prima che certe situazioni possano degenerare, mettendo in pericolo l’incolumità della vittima destinataria di attenzioni non gradite.