"Bene i rinnovi, ma ora i precari vanno assunti"

La Rsu dell’Area vasta 5: "I 300 posti a termin a gennaio dovranno esser a tempo indeterminato"

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"A decorrere dal primo gennaio 2023 la Regione dovrà stanziare adeguate risorse al fine di garantire la trasformazione di circa 300 posti da tempo determinato a tempo indeterminato, anche per assicurare al territorio parità di trattamento con le altre province marchigiane". Così la Rsu dell’Area vasta 5 che, per voce del coordinatore Paolo Grassi esprime sì soddisfazione per la proroga dei contratti dei precari, infermieri e Oss, ma ricorda come alla scadenza del 31 dicembre dovranno comunque essere trasformati in assunzioni stabili. "La Rsu dei dipendenti dell’Area vasta 5 – dice Grassi – esprime apprezzamento per la decisione adottata dalla Regione e dall’Asur di prorogare i tempi determinati, in scadenza al 15 settembre, al 31 dicembre 2022, nonché di avviare, con assoluta celerità, il processo di stabilizzazione dei dipendenti precari e dei dipendenti assunti per l’emergenza Covid. Appare ovvio che tale decisione debba riguardare anche gli ulteriori contratti con scadenza successiva al 15 settembre 2022. La scelta operata, tra l’altro, risultava ineludibile pena l’interruzione di alcuni servizi, con l’accorpamento di diverse unità operative con i conseguenti gravissimi riflessi sulla collettività Picena. Appare ovvio che dal primo gennaio 2023 la Regione dovrà trasformare i circa 300 posti da tempo determinato a tempo indeterminato. Assolutamente inadeguato risulta, invece – l’incremento delle risorse decentrate, al momento definite in acconto solo in 266.000 euro lorde. Chiediamo che non oltre il 31 ottobre la Regione e l’Asur onorino il debito contratto, pari a 495.000 euro, per far fronte al pagamento delle indennità contrattuali relative ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2021, nonché provvedano all’implementazione stabile dei fondi. A livello locale deve proseguire la contrattazione decentrata a partire dalle questioni più urgenti".