Ascoli, borse lavoro senza paga. La protesta arriva in piazza

Domani sera l’incontro tra chi aspetta ancora i rimborsi da luglio. La situazione dovrebbe sbloccarsi a breve: "Ma siamo pronti a denunciare"

Il lavoro è iniziato a luglio. Ancora nessun rimborso

Il lavoro è iniziato a luglio. Ancora nessun rimborso

Ascoli, 18 novembre 2019 - Si incontreranno domani sera alle 21 in piazza Arringo alcuni dei borsisti che devono ancora ricevere il pagamento delle mensilità di luglio e agosto: un caso che aveva già fatto parlare di sé qualche settimana fa, visto il ritardo nell’accreditamento delle somme ai beneficiari delle borse lavoro e borse di ricerca, e che ora è tornato d’attualità visto che altro tempo è passato senza alcun risultato. L’ultima protesta è scattata venerdì scorso, perché fino a quel giorno i borsisti avevano pazientato anche in considerazione di una comunicazione della Regione datata 31 ottobre, nella quale si spiegavano i problemi che erano sorti per il pagamento, procedura nella quale è coinvolto l’Inps. Nella nota si diceva che «la procedura di accredito relativa al bimestre luglio-agosto potrà considerarsi conclusa per tutti entro il 15 novembre» e che «per le indennità relative al bimestre settembre-ottobre sarà disposto il pagamento entro il 20 del mese di novembre».  

Invece nulla, con la prima metà di novembre che è trascorsa e i soldi dei due mesi estivi che ancora non sono arrivati: in questo senso, nelle scorse ore ai borsisti sono comunque arrivate rassicurazioni sul fatto che la liquidazione verrà fatta presto (si parla di 700 euro lordi mensili). L’ultimo nodo sarebbe da ritrovare nella procedura informatica per i pagamenti, mentre in passato era stata una modifica della convenzione a far dilatare i tempi. Già nella prima settimana di ottobre la Regione aveva infatti fatto sapere che in quei giorni la giunta si era riunita d’urgenza per approvare le modifiche alla convenzione che regolamenta il provvedimento.  

Il limite temporale era poi stato spostato al 15 novembre, ma senza successo. Fatto sta che in mezzo a questo pasticcio si sono ritrovati, loro malgrado, i borsisti, che ancora non hanno visto un soldo: per questo domani si ritroveranno in piazza, anche per decidere eventuali azioni da intraprendere. In questi giorni la protesta si è sviluppata sui social ed è nato anche un gruppo Whatsapp nel quale si sono ritrovati tanti dei borsisti ancora a bocca asciutta (per aderire è possibile inviare una mail all’indirizzo retribuzioneborsalavoro2019@gmail.com ) e da lì è nata l’idea di questo incontro, oltre che una nota in cui una trentina di loro lamentano le difficoltà che si trovano ad affrontare: «Le procedure burocratiche di liquidazione – scrivono i borsisti – partiranno dalla terza settimana di novembre e se ci va bene avremo i soldi a Natale quando avremmo dovuto i ncassare a settembre le mensilità di luglio e agosto e a novembre quelle di settembre e ottobre: una situazione insostenibile per padri di famiglia e giovani studenti che hanno voglia di lavorare». I borsisti si augurano quindi una rapida soluzione della vicenda, anche perché se questo non dovesse accadere sono pronti a muoversi anche con «denunce, interrogazioni, esposti alla Procura e alla Corte dei conti».