Le marinerie di San Benedetto e di Martinsicuro sconvolte da una nuova tragedia in mare. E’ accaduta poco prima dell’alba a circa 30 miglia dalla costa e a 20 miglia da Giulianova, n’è rimasto vittima Tommaso Fioravanti, 60 anni, nato a San Benedetto, ma residente con la madre a Martinsicuro. Era imbarcato sulla lampara "Brivido" di Martinsicuro che fa scalo nel porto di San Benedetto, al comando di Vincenzino Crescenzi. Il marittimo si trovava sul battellino dove sono montate le potenti lampade per facilitare la cattura del pesce azzurro e che viene impiegato dai marinai per distribuire la rete in mare attorno all’imbarcazione.
Improvvisamente il piccolo natante, per cause in corso d’accertamento, si è inabissato e di due occupanti, Tommaso e il collega Andrea Coccia sono rimasti in acqua. L’equipaggio è riuscito a trarre in salvo il Coccia, conosciuto come ’Zorro’, ma non ha potuto fare nulla per Tommaso, recuperato quando ormai era privo di vita. Il comandante ha subito avvertito la capitaneria di Porto di San Benedetto che adesso si occupa delle indagini su disposizione della Procura della Repubblica di Teramo competente per territorio. La salma è stata portata nel porto di San Benedetto dallo stesso peschereccio e in seguito trasportata nell’obitorio dell’ospedale Madonna del Soccorso a disposizione della Magistratura ascolana che, molto probabilmente, disporrà l’esame autoptico per accertare le cause del decesso. Il comando della capitaneria ha già ascoltato i membri dell’equipaggio ed il comandante Crescenzi che poco dopo le 11 di ieri ha varcato i cancelli della giardia costiera dov’è stato ascoltato per ricostruire la dinamica dell’incidente. Tommaso Fioravanti era separato e viveva con l’anziana madre a Martinsicuro, mentre i tre figli, il primo di 34 anni, laureato, lavora all’Inps di Ravenna, l’altro maschio di 26 anni con la sorella di 24, abitano a Martinsicuro con la madre che lavora come Oss nell’ospedale civile di San Benedetto. Fioravanti viveva da molti anni a Martinsicuro, dov’era conosciuto e molto benvoluto da tutta la comunità. La sua morte ha sconvolto le marinerie di Martinsicuro e anche di San Benedetto dove Tommaso era cresciuto e dove aveva frequentato i primi anni di scuola.
Sull’infortunio si registra una nota stampa della Flai-Cgil in cui afferma: "Siamo stanchi di assistere a giornate lavorative che si chiudono in ospedale o ancora peggio – commenta Antonio Pacillo capo dipartimento pesca Flai Cgil nazionale –. Il settore è privo del testo unico sulla sicurezza ormai da troppi anni. Tutte le nostre sollecitazioni sono cadute nel vuoto, così come la richiesta di riconoscere questo mestiere tra quelli usuranti per agevolare l’uscita dal lavoro prima dei tempi previsti. Diamo la solidarietà alla famiglia del lavoratore scomparso ricordando che la sicurezza di chi lavora dev’essere una priorità". Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario provinciale Daniele Lanni che si mette a disposizione dei parenti della vittima per qualsiasi aiuto o necessità. "Sono in corso le indagini per capire la dinamica dell’incidente, ma è certo che c’è da fare di più in tema di sicurezza per non trovarsi a piangere altri morti sul lavoro". Il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo ha espresso vicinanza alla famiglia colpita da una tragedia così grande, all’armatore e a tutti i suoi compagni di lavoro.
Marcello Iezzi