Ascoli caporalato, sfruttavano i braccianti. Trenta denunciati

Le vittime, individuate dai carabinieri, sono oltre 70 pakistani

Caporalato

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Ascoli Piceno, 29 agosto 2020 -  Operazione anti caporalato ad Ascoli Piceno. I carabinieri del Comando Provinciale e del locale Nucleo Ispettorato del Lavoro, coordinati dalla Procura della Repubblica di Ascoli hanno infatti individuato oltre 30 persone coinvolte, a vario titolo, in un'attività di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ed in alcuni casi anche di impiego di manodopera clandestina.

L'operazione 'Arcipelago', partita dalla Stazione carabinieri di Montalto Marche (Ascoli Piceno), è durata diversi mesi e si è sviluppata con appostamenti nei campi per filmare l'attività lavorativa, intercettazioni, controlli nelle aziende. Anche con l'identificazione e l'interrogatorio dei braccianti, è stato possibile raccogliere concreti elementi di colpevolezza a carico degli indagati titolari di aziende agricole in tutto il marchigiano e intermediari di origini pakistane. Le accuse sono quelle di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in concorso.

Gli investigatori hanno infatti dimostrato che alcuni 'caporali' da mesi sfruttavano, in concorso con i titolari di aziende agricole, il lavoro di oltre 70 braccianti pakistani, la maggior parte con permessi di soggiorno temporanei per lavori stagionali e quindi più facilmente ricattabili, altri invece clandestini, alloggiati in precarie condizioni igienico sanitarie e pesantemente sottopagati.

A rendere l'indagine ancora più complessa, oltre alla ritrosia delle vittime, anche la difficoltà di comprensione dell'idioma Urdu, un dialetto pakistano, decifrato con l'aiuto di interpreti e intermediari di origini pakistane, per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, in concorso. Settanta i braccianti pakistani sfruttati.