
Giorni di attesa, questi, per gli oltre 300 lavoratori della Beko di Comunanza che a fine anno rischieranno di perdere...
Giorni di attesa, questi, per gli oltre 300 lavoratori della Beko di Comunanza che a fine anno rischieranno di perdere il posto di lavoro a seguito del piano aziendale presentato dalla stessa multinazionale nel novembre scorso. Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, infatti, ha convocato il tavolo con le parti in causa per il 30 gennaio alle 16.30. Al vertice prenderà parte anche Francesco Armandi, segretario regionale di Ugl Metalmeccanici, che dall’incontro si aspetta novità positive per i dipendenti dell’ex Whirlpool. "Speriamo che la Beko chiarisca definitivamente le proprie intenzioni sui siti italiani, ma soprattutto sullo stabilimento di Comunanza dove hanno dichiarato la chiusura alla fine di questo anno – spiega Armandi, che per 40 anni è stato anche dipendente proprio nella fabbrica picena –. Abbiamo bisogno di sapere definitivamente come la Beko vuole andare avanti affinché le rappresentanze sindacali, i lavoratori ma soprattutto le istituzioni, in primis il Ministero, possano intervenire sulle problematiche. Sarà inoltre necessario prendere di petto la situazione che si aprirà. Spero vivamente – conclude il segretario regionale di Ugl Metalmeccanici - che non si prolunghino ulteriormente i tempi poiché questo creerebbe solo sconforto e disagio tra i lavoratori, per le istituzioni locali e per tutto il territorio". "L’appuntamento del 30 gennaio sarà fondamentale per sapere se ci saranno rimodulazioni da parte della Beko Europe ma noi siamo convinti che il piano dei tagli non sia minimamente sostenibile – prosegue l’onorevole Giorgio Fede del Movimento Cinque Stelle –. Il ministro Urso deve tenere la schiena dritta perché stiamo parlando di due aree interne della regione dove le alternative occupazionali non ci sono e il rischio spopolamento è già realtà".
Matteo Porfiri