Castel di Lama, sugli alberi di via Scirola le analisi del botanico Lorenzo Granchelli

Ecco quali sono i vari gradi di rischio per le piante

Migration

A Castel di Lama si discute di via Scirola. Dalle analisi biostatica è emerso che l’alberatura del viale è composta da 22 esemplari di pino e 23 di tiglio. E’ stato il botanico Lorenzo Granchelli a fare il quadro delle condizioni biostatiche complessive di ogni albero. I tigli non presentano difetti strutturali ma sono cresciuti poco, a causa della competizione esercitata dalle chiome sovrastanti dei pini ed al fatto che non avevano spazio sufficiente. Mentre i pini presentano frequenti irregolarità sia del fusto che delle chiome L’analisi delle interazioni con le pavimentazioni stradali e pedonali ha portato a classificare il fattore di rischio di ogni albero. Dai risultati emerge che 8 pini sono risultati a rischio medio alto, 9 a rischio medio, mentre 28 alberi a rischio medio basso. Le piante a rischio medio altro sono quelle che potrebbero essere esposte a danneggiamenti irrimediabili agli apparati radicali a seguito dei lavori di ripristino con conseguente peggioramento delle condizioni biostatiche. Tale situazione però potrà essere valutata effettivamente solo al momento dello svolgimento dei lavori. La relazione infine proponeva una modalità di ripristino della pavimentazione stradale allo scopo di evitare il riaffioramento delle radici del pino e nuovi danneggiamenti delle sedi stradali. Il lavoro prevede la realizzazione di una soletta in cemento armato di 10-20 centimetri con opportuni fori di drenaggio al di sopra della quale stendere una pavimentazione stradale con asfalto drenante. Questa operazione costa circa 90 euro al metro quadro invece degli usuali 30. Il punto di forza della soluzione è la durabilità nel tempo . Il punto di debolezza (oltre al costo triplo) consiste nella necessità di dover approfondire di più gli scavi e quindi la maggiore probabilità di interferire negativamente.