Che festa nel ’74 Sui social ricordi ed emozioni

La giornata di ieri è stata invasa sui profili social dalle foto e dai ricordi di tanti tifosi dell’Ascoli di quello ‘storico’ 9 giugno 1974’. Una data impressa nel cuore di tutto il popolo bianconero, quella della prima promozione in Serie A. Difficile per chi c’era dimenticare quella giornata, impossibile per chi ama il Picchio non tenerla ben impressa quella data tra gli anniversari più importanti. Un po’ come il primo amore che non si scorda mai. Sono trascorsi 49 anni e il prossimo sarà davvero un ‘compleanno’ da festeggiare con tutti gli onori. Nel 1974 nacque anche il primo gruppo di tifoseria organizzata in Curva Sud, quel Settembre Bianconero che ha già in programma una serie di eventi per festeggiare il Cinquantenario. Ma ieri si è parlato di quella partita emozionante che regalò ai bianconeri la prima storica promozione in Massima Serie. Quella gara pareggiata 1-1 contro il Parma in un Del Duca stracolmo in ogni ordine di posti. Quel giorno la città si fermò letteralmente e si trasferì allo stadio. Quel punto contro il Parma fu decisivo per tagliare il prestigioso traguardo con un turno di anticipo. La domenica successiva, l’Ascoli, già promosso, concluse alla grande il suo campionato vincendo anche a Como (0-1, con gol dell’esordiente ascolano Gigi Quaresima). Contro il Parma la squadra del Presidentissimo Costantino Rozzi e di mister Carletto Mazzone passò in vantaggio con una rete del centrocampista Mario Morello poi furono raggiunta dagli emiliani. In campo c’erano nomi che molti ascolani ripetono a memoria come una poesia: Grassi, Perico, Legnaro, Colautti, Castoldi, Minigutti, Colombini Gola, Silva, Campanini. E poi i vari Masoni, Anzivino, Scorza, Zandoli, Vezzoso, Vivani, lo stesso Morello e il mitico vice di Mister Mazzone, l’allenatore Orlando Nardi. Finita la partita il pubblico si riversò sul prato del Del Duca per una invasione campo pacifica a caccia di magliette, pantaloncini, calzettoni e persino di scarpini da calcio. I calciatori rientrarono praticamente in mutande negli spogliatoi e iniziò la grande festa. Una festa che proseguì fino a domenica 23 giugno quando in una città imbandierata, con la grande A realizzata in via delle Zeppelle dopo il Ponte di Santa Chiara, denominata poi via del calcio spettacolo, si iniziò alle 9 di mattina a suonare tutte le campane della città. Alle 10 arrivarono i Bersaglieri e la Banda di Venagrande, poi tutti alla stazione per dare il via alla grande sfilata di auto, moto, carri e biciclette tutte colorate di bianco e nero. Sfilata per le vie del centro che si concluse in Piazza del Popolo dove ci fu la festa finale con canti, balli, cibo e fiumi di vino. Indimenticabile.

Valerio Rosa