Chirurgia, c’è la terna per scegliere il primario

Il reparto si regge ancora su un facente funzione da quando Catarci è in pensione, il direttore Esposito: "Si tratta di un atto importante"

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Pochi giorni ancora e il direttore dell’Area vasta 5, Massimo Esposito, nominerà il nuovo primario dell’unità operativa complessa di chirurgia generale del ‘Mazzoni’. La terna c’è già, risultante dal concorso indetto nell’ottobre del 2021 per la ricerca di un nuovo direttore che prenderà il posto lasciato vacante più di due anni fa da Marco Catarci, che ha deciso di andarsene dal nosocomio ascolano per dirigere la chirurgia generale del presidio ospedaliero ‘Sandro Pertini’ di Roma. Il passaggio successivo è la scelta ‘discrezionale’ di Esposito tra i tre nomi. Non necessariamente, infatti, è tenuto a optare per il primo classificato. "La terna è stata ufficializzata – dice Esposito –, la direzione sta esaminando i nomi e entro il mese di giugno ci sarà la nomina. Stiamo facendo delle valutazioni perché chiaramente il conferimento di un primariato di chirurgia è un atto importante. Mentre a San Benedetto il posto è già coperto da tempo (con Salomone Di Saverio ndr) con un’ottima attività, ad Ascoli la chirurgia ha ancora un facente funzione, ma la struttura complessa tornerà a breve con un direttore.

I profili per i quali i concorsi sono stati banditi, sia ad Ascoli, sia a San Benedetto, sono per la chirurgia generale, ma con particolari competenze perché è chiaro che oggi questa branca non è quella di vent’anni fa, ci sono delle tecniche innovative e tutta l’attività laparoscopica deve essere sempre più diffusa perché consente di portare a conclusione un intervento chirurgico con minore impatto sul paziente. E’ un intervento più rapido, meno invasivo, con minori effetti collaterali che potrebbero derivare da un’operazione tradizionale".

"Quindi l’obiettivo – continua Esposito – è quello di dare il meglio in tutti i settori, a cominciare in questo caso dalla chirurgia, ma anche per i prossimi posti da primario che devono essere coperti. Tra questi ci sono quello di geriatria che deve essere portato a conclusione e due apicali nell’area della prevenzione, igiene degli alimenti e igiene negli ambienti di lavoro. Stiamo cercando di chiudere il cerchio – conclude il numero uno della sanità del Piceno – coprendo i posti apicali, ma al tempo stesso in questo ultimo periodo sono state rinnovate tutte le strutture semplici e dipartimentali che erano scadute da tempo. Si tratta non di incarichi nuovi in quanto erano strutture già esistenti per le quali era stata fatta una procedura di valutazione. E’ un rinnovo su incarichi che erano stati già attribuiti, ma che erano scaduti da tempo a causa della pandemia. Era doveroso procedere, anche per dare una stabilità al sistema. Infine ce ne sono diversi che sono vacanti e che a breve verranno conferiti, proprio per creare un’offerta stabile e solida che possa dare il migliore livello di qualità all’assistenza del cittadino".

Lorenza Cappelli