Ascoli, ciclista morto. A processo 3 dipendenti della Provincia di Teramo

Dopo 2 anni si torna a parlare della morte di Marino Urriani. Il 5 febbraio la prima udienza, l'accusa è omicidio colposo

Sempre più ciclisti vittime di incidenti (foto di repertorio)

Sempre più ciclisti vittime di incidenti (foto di repertorio)

Ascoli, 15 novembre 2018 - E' una morte sulla quale non è ancora stata fatta la dovuta chiarezza quella di Marino Urriani, il 57enne di Ascoli che perse la vita esattamente due anni fa, nel novembre del 2016, mentre era in sella alla sua bicicletta lungo la strada provinciale della Bonifica. Finì dritto contro un camion che era fermo sulla provinciale 1B di Ancarano, e lo schianto gli fu fatale.

Una morte per la quale, al termine dell'udienza preliminare, il gup Domenico Canosa ha rinviato a giudizio per omicidio colposo 3 dipendenti della Provincia di Teramo, tra cui un dirigente, ed un ex dipendente dell'ente, oggi in pensione. Secondo l'accusa, i 3 sarebbero responsabili, a vario titolo, della mancata manutenzione del tratto di strada sul quale si verificò l'incidente, il quale, tre anni prima, era stato interessato da una frana che aveva provocato un restringimento della carreggiata.

Restringimento che impediva il passaggio contemporaneo di due mezzi e sul quale nessuno era mai intervenuto. Per questo, secondo la Procura, il camionista quel giorno si sarebbe fermato per far passare un altro mezzo che arrivava in senso opposto, con il ciclista che, percorrendo un tratto in discesa, si sarebbe schiantato contro il camion. Il processo a carico dei 3 si aprirà il prossimo 5 febbraio.