"Contributo illecito". A 84 anni va a processo

Anziana rinviata a giudizio perché accusata di aver percepito indebitamente il Cas a seguito del sisma: ha incassato 25mila euro

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Il giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli ha rinviato a giudizio una donna di 84 anni poiché accusata di aver percepito indebitamente il contributo per l’autonoma sistemazione a seguito del terremoto del 2016 che le ha reso inagibile l’abitazione a Valle Castellana. Secondo la Procura di Ascoli non era però la sua residenza abituale per cui non avrebbe avuto diritto di percepire il contributo economico destinato a chi ha perso la casa a causa del sisma.

La donna ha incassato 25mila euro da marzo 2017 a gennaio 2020. Non è d’accordo la difesa dell’anziana, sostenuta dagli avvocati Mauro Gionni e Roberto Allevi. A loro dire la donna alla data degli eventi sismici occupava veramente la sua casa a Valle Castellana. Tale abitazione – sostengono – oltre ad essere la residenza dell’indagata, era l’allora dimora abituale e per tale motivo è stato richiesto il contributo di autonoma sistemazione, al quale è stata immediatamente ammessa. La permanenza della 84enne presso la sua abitazione è stata stabile e continuativa nel corso degli anni, seppur ciò compatibilmente con la condizione personale della stessa.

"L’indagata è anziana e vedova, per tale motivo nei mesi più rigidi la stessa era solita trasferirsi nelle case delle figlie residenti in provincia di Roma. Tali trasferimenti avevano una durata breve (pochi mesi) ed erano giustificati dal fatto che la piccola frazione di Valle Castellana era quasi disabitata; pertanto erano volti ad evitare che l’anziana signora potesse trovarsi in una situazione di disagio. "Ciò non toglie – aggiungo gli avvocati Gionni e Allevi – che ogni anno a fine maggio la nostra assistita era solita tornare nella sua abitazione a Valle Castellana dove rimaneva fino ai primi di novembre".

Il 23 marzo 2019 la donna è stata destinataria della comunicazione del comune di avvio del procedimento di revoca del Cas con contestuale sospensione, poiché i dati relativi alle utenze precedentemente prodotti erano stati ritenuti troppo bassi per provare la dimora abituale, stabile e continuativa.

L’84enne ha spiegato le ragioni dei bassi consumi delle utenze domestiche proprio come una conseguenza del fatto che negli ultimi anni era solita trasferirsi a casa delle figlie nei mesi più rigidi. Le controdeduzioni inviate dall’indagata sono state esplicative, tant’è che a luglio 2019 il Comune di Valle Castellana la riammetteva alla concessione del Cas.

Peppe Ercoli