Coronavirus Ascoli, prete contro Salvini. "Messe a Pasqua? Non usiamo il popolo"

Don Dino Pirri di Grottammare dopo la proposta lanciata dal capo della Lega: "Non ci sta a cuore il consenso, ma il bene comune"

Don Dino Pirri, parroco della Chiesa Madonna della Speranza di Grottammare

Don Dino Pirri, parroco della Chiesa Madonna della Speranza di Grottammare

Grottamare (Ascoli Piceno), 6 aprile 2020 - Don Dino Pirri, giovane parroco social della Chiesa Madonna della Speranza di Grottammare, su Twitter ha risposto all’ex Ministro dell’Interno, Matteo Salvini che propone la riapertura delle Chiese per la Messa di Pasqua. "Caro Salvini, obbediamo ai nostri vescovi e non a te. Non usiamo il nostro popolo, ma lo amiamo. Non ci sta a cuore il consenso ma il bene comune". Don Dino Pirri, la vedrebbe tecnicamente fattibile questa apertura, senza correre il rischio di diffondere il virus? "Specifico che le chiese sono aperte nella maggior parte dei casi e possono accedervi i fedeli per la preghiera personale, mentre le celebrazioni avvengono senza popolo. Evidentemente chi fa questa proposta non è pratico di chiese. La Chiesa non è un supermercato dove la gente si mette in fila. Quale sarebbe il criterio per scegliere quei fedeli che possono entrare e quelli no? Noi stiamo celebrando lo stesso e attraverso i social e le tv locali cerchiamo di portarle nelle case dei nostri parrocchiani". Le irruzioni della politica e le esibizioni tv di personaggi dello spettacolo, come le vede? "Sono in linea con quello che ha detto il nostro Vescovo e dicono altri Vescovi italiani, cioè che i segni della nostra fede non si usano in modo strumentale e per un credente quello che può sembrare un gesto di devozione mal posto risulta sgradito". Cosa ha previsto per il giorno di Pasqua per i suoi parrocchiani? "Tramite un collegamento attraverso il sito della parrocchia madonnadellasperanza.it, oggi abbiamo trasmesso in audio la Messa, durante la settimana ci saranno delle catechesi e invece del triduo pasquale con i riti tradizionali ci uniremo spiritualmente per ascoltare e meditare la parola di Dio. Domenica di Pasqua, se il tempo lo permetterà, ci incontreremo attraverso i balconi, Celebrerò la messa sulla terrazza di casa e chi abita nel quartiere parteciperà da lontano, senza uscire di casa". Come tiene vivi i contatti con i parrocchiani? "Sto tenendo un podcast quotidiano con delle piccole riflessioni come una specie di diario e la domenica, insieme al giornalista Andrea Sarubbi, stiamo realizzando un podcast in cui simpaticamente commentiamo il vangelo festivo coinvolgendo alcuni nostri amici giornalisti, politici, attori, cantanti". Come prete social le resta facile rapportarsi con i più giovani, ma con gli anziani come fa? Sui social ci sono già i 70-80enni, invece i giovani trasmigrano su social di cui a volte non conosciamo l’utilizzo. Noi non andiamo girando perché non vogliamo essere veicolo di contagio, però sto ricevendo testimonianza di tante persone della parrocchia che non si sentono affatto abbandonate dalla Chiesa perché le Caritas funziona e anche il prete più inesperto ha trovato il modo di essere presente con un video o altre iniziative".