DANIELE LUZI
Cronaca

Coronavirus, un'ascolana a Bruxelles: "Adesso preferirei essere in Italia"

Morena Vagnoni da sei anni nella capitale belga: "Sono in quarantena già da giorni"

Morena Vagnoni è a Bruxelles dal 2014

Morena Vagnoni è a Bruxelles dal 2014

Ascoli, 19 marzo 2020 - Morena Vagnoni è ascolana, ma vive a Bruxelles dal 2014: anche nella capitale belga si cominciano a vedere le prime mosse per contrastare il Coronavirus, ma c'è chi ha preferito anticiparle proprio alla luce delle notizie che arrivavano dall'Italia. Morena, come state affrontando l'emergenza? "Quando c'è stato il decreto dell'8 marzo in Italia abbiamo iniziato a preoccuparci. Da quel giorno io e tanti altri italiani ci siamo messi in quarantena autonomamente. Ci siamo auto-responsabilizzati e siamo rimasti a casa, almeno quelli che potevano farlo". Quali misure sono state adottate lì? "Qualche giorno fa, il 12 marzo, c'è stato il primo 'lockdown': sono state chiuse le scuole, ma non gli asili. Chiusi pub, bar, ristoranti, discoteche, ma gli eventi fino a mille persone erano rimasti. Porte aperte nei supermercati e farmacie, e in tutti i negozi ma sono dal lunedì al venerdì. Poi martedì sono state adottate altre misure, con negozi chiusi ed eventi annullati. Ma gli asili sono ancora aperti e sono permesse passeggiate a piedi o in bici fino ad un massimo di due persone, a patto che mantengano la distanza sociale tra di loro.". Come vi sentite? "Confusi, anche alla luce delle misure molto più stringenti che vediamo attuate in Italia. Sono uscita per andare in farmacia e ho visto la città semivuota, ma non così tanto: infatti i parchi sono ancora aperti e si può fare attività fisica con un'altra persona, anche non del nucleo familiare". C'è stato l'assalto ai supermercati? "Sì, gli scaffali di pasta e riso sono vuoti. Anche la carta igienica è andata a ruba". Adesso preferirebbe essere lì oppure in Italia? "In questo momento, per assurdo, mi sentirei più sicura in Italia, perché c'è la regola di non uscire: poi c'è sempre chi fa un po' come vuole, ma la regola c'è". Come vivete la quarantena? "Ci sentiamo sui social per sostenerci, dare informazioni e sentirci un po' meno soli. Gestisco un gruppo su facebook 'Usciamo e amiamoci a Bruxelles' con oltre 1.600 membri: dal giorno del decreto italiano non condividiamo più eventi e altre iniziative, ma cerchiamo di aiutarci e supportarci anche con iniziative da fare a casa".