LORENZA CAPPELLI
Cronaca

Ascoli, rispuntano gli affreschi nella cripta di Sant'Emidio

Testimonianza d’arte medievale rinvenuta in Duomo durante i lavori Il direttore scientifico del museo diocesano. Picciolo: "Straordinaro"

Angelo Galeati insieme al vescovo D’Ercole. Sotto, don Angelo (Foto La Bolognese)

Ascoli, 5 marzo 2020 - E’ una testimonianza d’arte medievale che lascia a bocca aperta quella rinvenuta durante il restauro nella cripta di Sant’Emidio in Duomo. Meravigliosi affreschi, che coprono un arco temporale che va dal XIII al XV secolo, sono stati infatti scoperti durante i lavori di risanamento conservativo del luogo di culto, fatti iniziare nel 2019 dal vescovo Giovanni D’Ercole e dal parroco don Angelo Ciancotti, grazie al sostegno della Fondazione Carisap presieduta da Angelo Galeati che ha destinato al progetto di restauro degli impianti pittorici della cattedrale 400mila euro. Parla di una sorpresa straordinaria, ma in qualche modo preannunciata, il direttore scientifico del museo diocesano Michele Picciolo. "La cosa interessante della cripta, che è medievale – dice –, è il riuso dei materiali. La parte centrale è rimasta così, con i mosaici fatti realizzare nel 1954, la parte destra non l’abbiamo ancora toccata perché i lavori non sono iniziati, mentre nella parte sinistra sono stati recuperati i colori originali con grande fatica per i restauratori perché i volti erano stati distrutti".  

La scalcinatura e il descialbo degli strati superficiali dell’intonaco hanno evidenziato su tutte le vele delle campanelle, l’esistenza di elementi figurativi di epoche diverse (XIII-XV secolo) che ornavano la tomba del santo Patrono, mai testimoniati prima.  

Il primo strato pittorico, risalente alla fine del XIII secolo, è caratterizzato dalla presenza di stelle ad otto punte di colore rosso. Nel secolo XIV le stelle vennero ricoperte da un nuovo strato di intonaco e sovradipinte con figure di santi, vescovi, padri della chiesa, apostoli, profeti e serafini con i sottarchi decorati da diffusi elementi geometrici e fitomorfi di grande impatto coloristico e figurativo. Sulla parte sinistra, inoltre, dietro un rivestimento murario risalente al 1892, sono riemerse una serie di figure di santi che confermano che l’intero perimetro interno della cripta era affrescato. Anche se notevolmente manomessa dagli interventi successivi che hanno danneggiato soprattutto i volti delle figure, questa straordinaria testimonianza artistica, per la fortunata presenza dello sottostanti sinopie, nella sua complessità compositiva e sotto la sorveglianza della Soprintendenza ai beni architettonici e storico-artistici delle Marche, è in fase di avanzato recupero grazie alla lunga esperienza professionale del restauratore Rino Altero Angelini coadiuvato da Dario Di Flavio e Daniela Lenzi. Gli affreschi ritrovati, che sono in ottime condizioni di conservazione, erano celati dietro un tamponamento in mattoni realizzato nel XIX secolo. "Sarà anche realizzato – conclude Di Flavio – un percorso al di sotto della cattedrale alla scoperta degli scavi archeologici".