Delitto sulla pista ciclabile, i pm chiudono le indagini

Per la morte di Antonio Cianfrone, ucciso a colpi di pistola lo scorso 13 giugno, sono accusati Giuseppe Spagnulo e sua moglie Francesca Angiulli

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La Procura di Ascoli ha chiuso l’inchiesta sull’omicidio di Antonio Cianfrone. Il delitto, avvenuto a Pagliare del Tronto il 13 giugno scorso, aveva scosso la Vallata e non solo, per il fatto che fosse avvenuto di mattina presto e in una zona, quella della pista ciclabile, quotidianamente frequentata da molte persone. Per la morte di Cianfrone sono accusati di omicidio premeditato Giuseppe Spagnulo e sua moglie Francesca Angiulli. Il quadro probatorio messo insieme dalle indagini dei carabinieri sarebbe sufficiente per la Procura a sostenere l’accusa in processo per cui sta per partire l’iter che porterà prima all’avviso di chiusura delle indagini e poi alla richiesta di rinvio a giudizio per i due coniugi. Il procuratore Monti nei giorni scorsi ha firmato l’avviso di chiusura delle indagini che è stato notificato ieri ai legali dei due indagati, gli avvocati Angelozzi e Franchi.

La difesa ha ora la possibilità di chiedere che i due coniugi siano sentiti dalla magistratura e di produrre memorie difensive. All’esito la Procura chiederà o meno il rinvio a giudizio, anche se la prima ipotesi appare fin d’ora scontata a meno che non emergano nel frattempo clamorosi elementi a difesa di Spagnulo e la moglie. Gli ultimi elementi d’accusa stanno nei risultati delle perizie dei carabinieri del Ris sui reperti sequestrati. Sulle manopole della motocicletta prelevata nel garage della loro abitazione a Spinetoli sono state trovate tracce di polvere da sparo, residui del tutto compatibili con quelli trovati addosso alla vittima. L’ipotesi alla quale i carabinieri e la magistratura lavorano è che chi ha sparato contro Cianfrone ha poi messo le mani (anche indossando guanti da moto) sulle manopole della motocicletta. Per la Procura il quadro è chiaro anche se all’appello manca l’arma che ha sparato i colpi mortali, probabilmente una pistola a tamburo visto che non sono stati trovati bossoli. Contro i coniugi Spagnulo c’è una meticolosa raccolta di testimonianze visive (almeno di quattro persone) e di immagini estrapolate dalle telecamere di sorveglianza dislocate lungo il percorso che dalla zona della loro abitazione conduce alla pista ciclopedonale in zona San Pio X dove è stato ucciso Cianfrone. Fotogrammi che riprendono il passaggio della moto di grossa cilindrata di colore nero che è poi stata sequestrata dai carabinieri del Nucleo investigativo nell’abitazione degli indagati. Anche attraverso l’analisi delle celle telefoniche in un ampio arco temporale che ha come momento chiave le 8,45 (ora dell’omicidio) solo quella moto è transitata in zona sia all’andata, sia al ritorno.

Peppe Ercoli