"Epatite bimbi, nessun caso ma stato di allerta"

Claudio Angelini: "I sintomi sono quelli della classica forma. E’ un processo infiammatorio a carico del fegato"

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Il 23 aprile il Ministero della salute ha emanato la circolare ‘Casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica’ segnalati inizialmente dal Regno Unito all’Organizzazione mondiale della sanità. Il documento riporta l’aggiornamento della situazione epidemiologica al 22 aprile, le definizioni di caso attualmente in studio da parte dell’Oms, l’attuale valutazione del rischio, le azioni intraprese a livello nazionale, le indicazioni per la segnalazione dei casi e le raccomandazioni per la gestione dell’evento. In Italia, così come riferito dal sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ci sono state 20 segnalazioni e 8 casi sospetti che fanno riferimento a pazienti individuati in diverse regioni italiane, tra cui le Marche.

Nel Piceno non sono stati segnalati casi, né tantomeno il Pronto soccorso del ‘Mazzoni’ di Ascoli ha registrato accessi da parte di bambini con sospetto di epatite, ma il Dipartimento di prevenzione dell’Area vasta 5 diretto da Claudio Angelini si è immediatamente attivato inviando, sia alla direzione sanitaria degli ospedali che comunica con i reparti, sia ai distretti sanitari che a loro volta hanno il filo diretto con i medici di medicina generale e con i pediatri di libera scelta, la comunicazione dell’allerta. "Abbiamo inviato la comunicazione di allerta – dice Angelini – che deve scattare nel momento in cui si ha un’evidenza di un’epatite di origine sconosciuta in età pediatrica. C’è un percorso del flusso informativo che deve passare tramite noi, la Regione e poi il Ministero della salute. La circolare del Ministero, che ci è stata girata dalla Regione, l’abbiamo inviata alla direzione sanitaria e ai distretti che, a loro volta, devono inoltrarla ai pediatri e ai medici di medicina generale. Al momento, però, non abbiamo ricevuto alcuna segnalazione. I sintomi sono quelli della classica forma epatitica. E’ un processo infiammatorio a carico del fegato e sembrerebbe che nel caso di questa epatite specifica si tratterebbe di una forma virale".

Infine, sempre il direttore del Dipartimento di prevenzione e del Servizio di igiene e sanità pubblica dell’Area vasta 5, Claudio Angelini, si è espresso favorevolmente all’utilizzo, ancora, della mascherina nei luoghi chiusi: "Sono contrario a togliere questa misura che è un mezzo di protezione che riduce drasticamente la possibilità di contagio. Soprattutto in un ambiente chiuso dove non c’è un ricambio d’aria". Sulla base di un emendamento al decreto Riaperture approvato in commissione alla Camera, la mascherina ffp2 resterà obbligatoria fino al prossimo 15 giugno a bordo di tutti i mezzi di trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza, e andrà indossata per gli spettacoli e gli eventi sportivi al chiuso. Dunque, rimane per cinema, teatri, sala da concerto e palazzetti dello sport.

l. c.