Ghiaia e poca pulizia: Tesino osservato speciale

Problemi ambientali e di sicurezza: il letto del torrente si è alzato di diversi metri, con infiltrazioni nelle abitazioni e rischio esondazione

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La fitta vegetazione che ricopre l’alveo del torrente Tesino a Grottammare e la barra di ghiaia che ostacola il deflusso dell’acqua, sono sempre nelle attenzioni della gente che giornalmente transita sul lungomare e fotografa la situazione. Iniziamo dalle centinaia di tonnellate di breccia accumulata alla foce. Ogni tanto il Comune va a creare un varco, ma il problema non è di facile soluzione. Ci sono problemi legati alle risorse economiche e ci sono problemi sul collocamento della breccia una volta rimossa. Non è una questione di sicurezza soltanto, poiché di solito quando arriva una piena, la pressione spinge tutto verso il largo, ma è principalmente una questione ambientale, poiché lo sbarramento provoca il ristagno di acqua, quindi cattivo odore, proliferare di insetti, proliferare di alghe e possibili fenomeni inquinanti. La competenza di simili interventi si gioca fra diversi enti, in primo luogo l’interessamento dev’essere del Comune nei confronti della Regione Marche, Genio Marittimo. Il Genio Civile, ufficio di Ascoli, ha fatto la sua parte per la messa in sicurezza del Tesino, facendo pulire completamente l’alveo, ma il suo compito non può andare oltre, poiché sul mare e sulle spiagge la competenza diventa del Genio Marittimo.

Al momento, quindi, non si sa quando, come e chi dovrà procedere all’apertura della foce, dove si sono accumulate centinaia di tonnellate di breccia. Una situazione che si trascina da anni. Eppure tutta quella ghiaia potrebbe essere appetibile. Servirebbe per rafforzare la difesa in alcune zone della Sentina, servirebbe sulla spiaggia di Massignano, dove si registra un arretramento della costa e potrebbe servire anche sulle spiagge doriche, ma anche per la preparazione di prodotti cementizi. Ma chi spende per la rimozione e il trasporto? Senza sottovalutare le norme che regolano la materia, che sono sempre più rigide. Non solo la barra alla foce, ma ormai è urgente ripulire il letto del torrente che si è alzato di diversi metri creando fenomeni di infiltrazioni e di umidità nelle abitazioni del quartiere più vicino al corso d’acqua, oltre che esporre la zona al rischio di esondazione.

Per la questione della vegetazione il rischio è ridotto, poiché si tratta di canneti e di erbacce fresche, che la corrente porterebbe via alla prima ondata, poiché la rimozione di alberi e materiali resistenti è stata eseguita dal Genio Civile tra aprile e maggio scorsi. Un intervento che contribuì anche ad allontanare i cinghiali dalla vicina strada, ingresso A 14 compreso.

Marcello Iezzi