I redditi in città crescono leggermente nonostante il Covid

La media è arrivata a 20.936 euro. I blocchi delle attività hanno colpito i lavoratori autonomi e dipendenti privati

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I redditi dei contribuenti ascolani, durante il Covid, non sono diminuiti, anzi. Infatti sulla base dei dati del Dipartimento delle Finanze che ha diffuso le prime indicazioni emerse dalle dichiarazioni presentate nel corso del 2021 relative ai redditi del 2020 i contribuenti del capoluogo piceno sono passati dai 20.829 euro del 2019 ai 20.936 del 2020 con un incremento pari a +0,52%. Nell’analisi pubblicata ieri dal Sole 24 Ore emerge che il capoluogo ascolano è uno dei capoluoghi di provincia italiani dove l’emergenza sanitaria dovuta dalla pandemia non ha avuto ripercussioni sui redditi dichiarati dai contribuenti. Dall’analisi emerge come i blocchi delle attività abbiano colpito maggiormente i lavoratori autonomi e dipendenti privati. Nel contempo le buste paga dei dipendenti pubblici e i compensi dei pensionati non hanno subito frenate, anzi, sono aumentati come del resto è avvenuto per le integrazioni assistenziali come le pensioni di invalidità. Quindi dall’analisi che ha preso come riferimento i redditi Irpef nei comuni capoluogo di provincia emerge chiaramente che l’effetto covid si è avvertito di meno laddove l’incidenza dei redditi ’protetti’ è maggiore. Per quanto riguarda gli autonomi a difendere il loro reddito sono state, in molti casi solo in parte, i contributi erogati dallo Stato proprio per fronteggiare l’emergenza covid sulle entrate delle aziende.

Per quanto riguarda la classifica nazionale stilata sulla differenze dei redditi dichiarati negli anni 2019 e 2020 nei comuni capoluogo di provincia emerge che Ascoli e Macerata fanno parte delle realtà dove si sono registrati degli aumenti dei redditi mentre per gli altri capoluoghi di provincia delle Marche ovvero Pesaro Ancona e Fermo i redditi a causa del covid hanno subito una diminuzione.

Vittorio Bellagamba