Marcello Sgattoni non si arrende. L’artista sambenedettese, di fronte agli atti vandalici che hanno ripetutamente danneggiato le sue opere al molo sud, non si rassegna ma anzi, rilancia. Dopo che il suo gabbiano in terracotta, simbolo della libertà e del legame con il mare, è stato distrutto dai vandali, il maestro ha annunciato che realizzerà una nuova scultura, più grande e resistente, usando cemento e un’anima in acciaio. Questa iniziativa è una risposta simbolica alla distruzione ed esprime ’la resilienza dell’arte contro l’inciviltà’. Sgattoni ha confermato che il nuovo gabbiano sarà più maestoso, affinché gli autori degli atti vandalici si mettano l’anima in pace di fronte alla tenacia dell’arte e dell’impegno civico. L’episodio, tuttavia, è solo uno dei tanti casi di vandalismo che affliggono la città: altri simboli locali, come il monumento al Gabbiano Jonathan Livingston, sono stati danneggiati nei mesi scorsi.
Le recenti vicende hanno suscitato un forte sdegno tra i residenti e l’intera comunità di San Benedetto, che si è vista privata di opere che arricchiscono il lungomare, punto di attrazione per cittadini e turisti. In particolar modo l’accanimento contro il gabbiano ha verosimilmente rappresentato un incomprensibile ’dispetto’ nei confronti dell’opera e dell’idea di Sgattoni.
L’artista, fondatore e creatore del celebre Museo ’Pietraia dei Poeti’ dedicato alla sua arte, lancia con l’opera un appello ai ragazzi: di guardare oltre, verso le stelle, in cerca di ispirazione e di evitare azioni distruttive. Con il nuovo gabbiano, il maestro vuole dimostrare come la creatività possa rinascere e rafforzarsi, anche di fronte a chi vorrebbe vederla svanire, anche di fronte a chi cerca di annientarla. Un atto vandalico come quello perpetrato ai danni del gabbiano fornisce in questo modo all’artista proprio l’occasione più adatta per dimostrare alle nuove generazioni come non sia possibile abbattersi di fronte alle avversità e come sia fondamentale rispondere alle difficoltà con forza e resilienza grazie alla potenza dell’arte e della cultura.
Emidio Lattanzi