Il vescovo Palmieri: "Sia una Pasqua di vera resurrezione"

"Ma è straordinario l’episodio del buon ladrone, di cui la tradizione ci riporta il nome: Disma. Mentre gli altri evangelisti ricordano solo la provocazione rivolta a Gesù da coloro che sono stati crocifissi con lui, Luca distingue tra un ladrone e l’altro. Disma chiede la salvezza in un modo diverso, con una fede e un abbandono che commuove. Si può essere sprofondati così nel male, come Disma, da convincersi di non meritare più di vivere. Chi dice così, si è affacciato sull’abisso della propria vita e ne ha provato solo disgusto, fino ad arrivare ad accettare il verdetto della propria condanna: è un bene per tutti che io muoia, perché è troppo grande il peso del male che ho commesso. Ma sappiamo per esperienza che sono purtroppo molte e diverse le situazioni in cui ci sentiamo "con il cuore all’inferno". Come chi adesso è in guerra e vede il proprio paese e le vite dei propri connazionali devastati da una furia omicida cieca e bestiale; o come chi si trova totalmente solo, senza poter contare sulla vicinanza di nessuno. Ecco l’annuncio di Pasqua di quest’anno e di tutti gli anni. Non si può scendere nell’inferno del nostro cuore da soli, altrimenti moriamo davvero. Si entra "con il cuore all’inferno" solo con il Signore, con la nostra mano saldamente unita alla sua. Consapevoli che Lui non smette mai di ricordarsi di noi, scendiamo nelle situazioni più dolorose e faticose senza perdere la speranza. Allora l’inferno non è più l’inferno. Con Lui l’inferno si dissolve. Buona Pasqua a tutti".