In un anno 483 donne si sono rivolte ai centri

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Secondo l’ultimo rapporto della Regione sulla violenza di genere, nelle Marche, nel 2020, si sono rivolte ai Centri antiviolenza 483 donne, mentre nel 2019 erano state 471. I 483 casi sono tutti nuovi contatti con i Cav: sono infatti fuori da questo conteggio le donne che si erano già rivolte ai Cav prima dell’inizio del 2020 e che poi hanno continuato il loro percorso di aiuto. Un numero in aumento (+18%) nonostante gli impedimenti e le difficoltà che si sono registrati in questo anno di pandemia. Nei Centri antiviolenza della provincia di Ascoli sono state 69 le donne che hanno chiesto aiuto, il 17% tramite il numero 1522, 51 delle quali italiane. Lo stato civile delle donne maltrattate è il seguente: 21 sono coniugate, 7 conviventi, 5 divorziate, 20 nubili, 10 separate e per 6 non è indicato. E ancora, per 20 di loro il maltrattante è il marito, per 2 il fidanzato, per 5 il convivente, per 7 l’ex marito, per 4 l’ex fidanzato, per 10 l’ex convivente, per una il figlio, per 5 un famigliare, per 2 un conoscente, per 3 un estraneo, per le restanti non è noto. Una quota di donne vittime giunte ai Cav (24 su 483 a livello regionale), infatti, non ha fornito informazioni sull’autore della violenza. Nel 2019 erano 27, nel 2020 sono state 24 quelle che non hanno risposto all’item ‘relazione con la vittima’. "Sarebbe utile – si legge nel rapporto – poter approfondire quali siano le reali difficoltà ad indicare l’autore delle violenze subite, le circostanze che inducono al silenzio, i timori eo la chiusura nello svelare informazioni sul proprio maltrattante".

l. c.