Incendio ad Ascoli, l'appello: "Non abbiamo più niente, aiutateci"

La casa della famiglia De Carolis è stata distrutta dalle fiamme: Sabrina viveva lì con il marito e il figlio

Ascoli, 25 luglio 2022 - "Non ho più niente, abbiamo bisogno di aiuto". Sono disperate le parole di Sabrina De Carolis. La casa a Vallevenere dove fino a sabato mattina viveva col marito Mario e un figlio è stata gravemente danneggiata dall’incendio che ha messo a dura prova i vigili del fuoco che anche ieri sono stati sul luogo per continuare l’opera di bonifica ed evitare che le fiamme riprendessero vigore.

La casa a Vallevenere gravemente danneggiata dall’incendio
La casa a Vallevenere gravemente danneggiata dall’incendio

La famiglia De Carolis sabato sera è stata sistemata dal Comune all’hotel Pennile. "Si tratta di una sistemazione assolutamente temporanea, tenuto anche conto del fine settimana – spiega l’assessore alle politiche sociali Massimiliano Brugni – ma stiamo lavorando ad una sistemazione più consona ad una famiglia, un appartamento nella disponibilità del Comune". Una delle ipotesi è ospitare la famiglia De Carolis all’ex Ferrucci a Porta Cappuccina, in attesa anche di capire se la loro casa è recuperabile o meno.

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"Lo speriamo tanto – sospira Sabrina – quella casa è la nostra vita da 44 anni, e speriamo che possa essere messa a posto: bisognerà vedere che tipo di danni hanno riportato le travi. Io voglio tornare lì, andare via è stata durissima". Una famiglia per altro estremamente provata da tante traversie, compreso un lutto gravissimo. Uno dei figli è morto pochi mesi fa per gravi problemi cardiaci.

"E’ stato operato due volte mio figlio, ha voluto farlo pur sapendo dei rischi che l’intervento delicatissimo comportava, ma non ce l’ha fatta, è morto durante l’operazione" racconta con grande sofferenza Sabrina De Carolis. "Purtroppo affrontiamo un periodo difficilissimo per problemi di salute importanti che ho anche io; mio marito è pensionato e per fortuna ci aiuta la suocera con la sua pensioncina; spero trovi presto lavoro l’altro figlio che vive con me e mio marito Mario; al momento è disoccupato. Ora non abbiamo più niente, con la casa sono bruciate tante cose, suppellettili, ma soprattutto vestiti. Ma spero con tutto il cuore di recuperare la nostra amata casa e ricominciare lì al più presto". Il Comune si è fatto parte diligente. "Stiamo garantendo vitto e alloggio a questa famiglia e troveremo subito una situazione più idonea. Vogliamo dare tranquillità a chi in un pomeriggio ha perso tutto. Faremo una mappatura delle proprietà comunali, questa famiglia non può vivere in hotel a lungo" promette l’assessore Brugni.