REDAZIONE ASCOLI

La lotta al Punteruolo rosso con gli insetticidi biologici Collaborazione Regione e Comuni

Si dovrebbe andare verso l’impiego di Piretrine naturali per combattere il parassita

Nel momento cruciale della stagione scatta un nuovo preoccupante allarme su tutta la Riviera delle Palme. Non si possono più fare i trattamenti che negli ultimi anni hanno salvato centinaia di storici esemplari di Phoenix Canariensis dagli attacchi del punteruolo rosso. Stop ai Fitofarmaci da parte del Ministero dell’Ambiente. Mercoledì c’è stato un incontro in remoto tra tecnici e politici dei comuni di San Benedetto, Grottammare e Cupra Marittima, con la Regione Marche. Nel mese di aprile scorso, il Ministero ha comunicato il divieto di utilizzare i Fitofarmaci per la lotta al punteruolo rosso e al suo posto consiglia l’uso di Fitosanitari, per i quali, però, non è stata mai sperimentata l’efficacia. Al termine dell’incontro i tre comuni costieri sono arrivati alla determinazione che occorre realizzare un protocollo unanime e trovare una soluzione urgente per scongiurare una nuova disfatta. Bisogna ricordare che anni addietro, fino a quando non sono iniziati i trattamenti, certificati dall’Assam, è andato distrutto metà del patrimonio dei palmizi su tutta la Riviera. Del grave pericolo che corre l’essenza principale che costituisce l’immagine della Riviera delle Palme si è resa conto la Regione Marche, che si è attivata cercando tra i produttori, la ditta in grado di fare un’offerta migliore per l’acquisto di Fitosanitari, ma non ha ricevuto neppure un’offerta. Un segnale evidente dello scarso interesse che hanno le aziende nella ricerca e nella creazione di prodotti per un settore che non consente una larga diffusione. Ora va trovata una soluzione e anche in fretta, poiché il punteruolo rosso potrebbe essere già a lavoro date le temperature. Si dovrebbe andare verso l’impiego di Piretrine naturali. Il piretro è un insetticida di origine vegetale estratto dai fiori di alcune composite, tra cui il Chrysanthemum cinerariaefolium. Dai fiori disseccati vengono estratte le piretrine, ovvero i principi attivi che agiscono come insetticida.

Intanto la Regione ha incaricato il Servizio fitopatologico dell’Assam a elaborare e cofinanziare, con 30mila euro, uno specifico piano di azione che andrà redatto in collaborazione con i Comuni della riviera. Fino al 2011 San Benedetto aveva perso circa 250 palme, ma dal 2012 in poi ne sono morte circa una sessantina in tutto, principalmente nelle zone periferiche. Questo perché dal 2012 erano iniziati regolari trattamenti, 6 nel corso di ogni anno; quattro con fitofarmaci e due con prodotti biologici nei mesi di luglio e agosto. A Grottammare sono morte la metà delle palme. Nel 2014 ne sono andate distrutte 48, ma poi sono iniziati i trattamenti è il risultato è stato subito evidente: 8 nel 2015, 5 nel 2016, 2 nel 2017, 15 nel 2018 (qualcosa è andato storto nel trattamento), 2 nel 2019. Cupra Marittima ha rinunciato alla lotta al punteruolo delle Phoenix Canariensis, sostituendo le palme morte con Tamerici e Washingtonia.

Marcello Iezzi