
La povertà morde. Caritas, in 12 mesi 400 accessi in più
Il rapporto sulla povertà nella diocesi di San Benedetto, Ripatransone e Montalto evidenzia di anno in anno un quadro sempre più preoccupante. Durante la presentazione è stato evidenziato che il rapporto non ha tanto lo scopo di offrire dati e statistiche sullo stato di povertà di molta gente, ma mettere in risalto i cambiamenti dal 2017 ad oggi e cogliere le cause di questi processi, per poi agire al fine di evitare situazioni drammatiche. I dati raccolti sono il frutto dei colloqui che i volontari compiono quotidianamente con le persone in difficoltà che si rivolgono ai 13 centri d’ascolto i cui servizi sono gestiti dalla Fondazione Caritas, presieduta da Giuseppe Paci che ha ringraziato tutti i volontari.
A fare da filo conduttore Marco Sprecacè che ha coordinato l’incontro con volontari e stampa. Il vice direttore Caritas, Fernando Palestini, ha parlato del rapporto fornito dalla Caritas nazionale secondo la quale in Italia vi sarebbero 5,6 milioni di persone in povertà pari al 9,7% della popolazione. Un dato allarmante. "Si è rotto l’ascensore sociale – ha detto Palestini e chi nasce povero ha poche possibilità di salire sull’ascensore per migliorare il suo stato. Emerge un dato secondo cui si registra un aumento delle persone senza fissa dimora. Un dato che si spera possa avere in fretta una risposta positiva". I dati riferiti alla Diocesi li ha forniti Lorenzo Felici, operatore della Caritas che prima ha tracciato un identikit di chi si rivolge alla Caritas. Nel 2023 sono state 1384 persone che si sono rivolte alla Caritas, (400 in più dell’anno precedente): 46% uomini, 54% donne e di questi 42% sono italiani, 57% stranieri, 1% di doppia cittadinanza. Il 32% delle persone che si rivolgono alla Caritas ha problemi economici, il 29% problemi di lavoro, il 15% problemi abitativi, il 10% problemi familiari e l’8% problemi di salute. Per venire incontro alle tante esigenze la Caritas ha messo in campo una serie di interventi: 4.302 pacchi viveri, 238 pacchi a domicilio, 29.897 pasti. 4.200 colazioni, 2.776 capi di abbigliamento, 1.469 interventi di poliambulatorio. I 63 volontari hanno donato 8.600 ore di lavoro cui si aggiungo 1.145 ore di tre giovani del servizio civile. L’amministratore Nedo Tiburtini ha illustrato il bilancio da cui si evince che la Caritas ha speso 470 mila euro a fronte di una entrata di 478 mila euro. La dottoressa Verdecchia, formatrice della Caritas, ha presentato il libro "Duc in altum" (prendi il largo vola in alto) un augurio, che rappresenta la mission della realtà Caritas. Marcello Iezzi